Il tecnico di DevOps può creare uno spazio dei nomi self-service ed eseguire carichi di lavoro al suo interno. Dopo aver creato lo spazio dei nomi, è possibile condividerlo con altri tecnici di DevOps oppure eliminarlo quando non è più necessario.
Prerequisiti
- Verificare che un amministratore di vSphere abbia creato e attivato un modello di spazio dei nomi self-service nel cluster. Vedere Creazione e configurazione di un modello di spazio dei nomi self-service.
- Verificare di essere stati aggiunti all'elenco delle autorizzazioni nel modello dello spazio dei nomi self-service singolarmente o come membro di un gruppo.
- Ottenere l'indirizzo IP del piano di controllo Cluster supervisore.
Procedura
- Utilizzando Plug-in vSphere per kubectl, eseguire l'autenticazione con il Cluster supervisore. Vedere Connessione al Cluster supervisore come utente vCenter Single Sign-On.
kubectl vsphere login --server=IP-ADDRESS --vsphere-username USERNAME
- Passare al contesto del Cluster supervisore.
kubectl config use-context SUPERVISOR-CLUSTER-IP
- Creare uno spazio dei nomi self-service nel cluster.
kubectl create namespace NAMESPACE NAME
Ad esempio
kubectl create namespace test-ns
Nota: Le autorizzazioni di proprietario sono disponibili per i tecnici di DevOps dopo aver abilitato
vSphere with Tanzu ed eseguito l'upgrade del cluster. Se è stato effettuato l'upgrade del solo
vCenter Server e non del cluster, i tecnici di DevOps avranno solo autorizzazioni di modifica per gli spazi dei nomi.
Lo spazio dei nomi creato viene visualizzato nel cluster. Per condividere lo spazio dei nomi con altri tecnici di DevOps, contattare l'amministratore di vSphere.