- Non è possibile eseguire la migrazione da vRealize Automation 6.x alla versione 7.2 se nell'ambiente di destinazione 7.2 è impostato come predefinito un diverso gruppo di amministratori di vRealize Orchestrator
Il gruppo amministratori predefinito di vRealize Orchestrator, vsphere.local/vcoadmin, non deve essere modificato nel centro di controllo di vRealize Orchestrator prima della migrazione.
Soluzione: vedere l'articolo 2148669 della Knowledge Base.
Il client STOMP non è in grado di stabilire la connessione dopo l'aggiornamento di tcServer alla versione 3.2
In vRealize Automation 7.2, il servizio di gestione IaaS supporta solo il polling REST come meccanismo di connessione durante la comunicazione con il servizio del gestore degli eventi. L'impostazione di configurazione Extensibility.Client.RetrievalMethod viene ignorata.
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Se la telemetria è disattivata prima dell'esecuzione dell'aggiornamento di vRealize Automation da 6.2.4 o 6.2.5 a 7.2, la scheda della telemetria nella console di gestione dell'appliance vRealize Automation può visualizzare un errore
Dopo l'aggiornamento è possibile che venga visualizzato questo messaggio: Errore: Impossibile determinare runtime successivo.. Riattivare o disattivare la telemetria. Questo messaggio viene visualizzato perché non vengono raccolti dati di telemetria. Il sistema non è quindi in grado di determinare un orario appropriato per la prossima esecuzione. In questo caso non possono essere utilizzate funzioni di telemetria.
Soluzione: scegliere di attivare o disattivare la telemetria mediante la casella di controllo che consente di partecipare al programma VMware per il miglioramento dell'esperienza dei clienti e fare clic su Salva impostazioni.
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La migrazione di un'istanza di Active Directory nativa non riesce e restituisce degli errori
Al momento, l'utilità di migrazione SSO non trasferisce l'istanza di Active Directory nativa automatizzata durante il processo di migrazione di vRealize Automation.
Soluzione: se l'istanza di Active Directory nativa viene configurata e avviata manualmente, è possibile effettuare correttamente la migrazione. Questa operazione va eseguita una volta completato il processo di migrazione di vRealize Automation.
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La migrazione del nodo IaaS da vRealize Automation 6.2.4 alla versione 7.1 non riesce quando il nome dell'istanza del server PostgreSQL contiene caratteri non ASCII
Soluzione: utilizzare la procedura di migrazione di un ambiente vRealize Automation con un backup del database IaaS per migrare dall'ambiente di vRealize Automation 6.2.4 a 7.1.
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La configurazione dell'agente di gestione IaaS risulta danneggiata dopo l'aggiornamento da vRealize Automation 6.2.3 o da un ambiente High Availability precedente alla versione 7.1
Dopo l'aggiornamento da vRealize Automation 6.2.2 alla versione 7.1, non è possibile avviare l'agente di gestione IaaS. In un messaggio di errore viene indicato l'ID di un nodo assente nel file di configurazione dell'agente di gestione.
Soluzione: Vedere l'articolo 2146550 della Knowledge Base.
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Le azioni di scalabilità verticale o scalabilità orizzontale non riescono in una distribuzione aggiornata
Le azioni di scalabilità verticale e scalabilità orizzontale non sono supportate per le distribuzioni con importazione di massa o le distribuzioni aggiornate da vRealize Automation 6.x.
Soluzione: non c'è soluzione. Le nuove distribuzioni effettuate da blueprint dopo l'aggiornamento supportano le azioni di scalabilità verticale e orizzontale.
Quando si accede alla console di gestione dell'appliance vRealize Automation, viene visualizzato un messaggio di errore
Dopo aver eseguito l’accesso con le credenziali appropriate, si riceve il seguente messaggio di errore: “Risposta del server non valida. Riprovare." Ciò è causato da un problema con la cache del browser.
Soluzione: eseguire la disconnessione, cancellare la cache del browser e accedere nuovamente.
Alcuni blueprint non possono essere aggiornati completamente a causa di problemi nell'aggiornamento delle risorse del catalogo
I blueprint di più macchine aggiornati che contengono reti su richiesta o impostazioni di bilanciamento del carico potrebbero non essere completamente funzionali dopo l'aggiornamento a vRealize Automation 7.x.
Soluzione: dopo aver effettuato l'aggiornamento, eliminare e ricreare le distribuzioni associate ai blueprint di più macchine. Tutto il lavoro di pulitura di NSX Edge associato deve essere eseguito in NSX.
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Quando si esegue l'aggiornamento da vRealize Automation 6.2.0 a 7.0, l'aggiornamento di vPostgres non riesce e viene visualizzato un messaggio di errore
Se il sistema ha un database RPM danneggiato, durante il processo di aggiornamento viene visualizzato il seguente messaggio di errore: Installazione aggiornamenti non riuscita (errore durante l'esecuzione degli script di pre-installazione).
Soluzione: per informazioni su come eseguire il ripristino a seguito della corruzione di un database RPM, consultare l'articolo "RPM Database Recovery" disponibile sul sito Web di RPM. Dopo aver risolto il problema, eseguire nuovamente l'aggiornamento.
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Quando si esegue Controllo prerequisiti, il controllo non riesce e viene visualizzato un avviso relativo a RegistryKeyPermissionCheck, ma le istruzioni per la correzione dell'errore non funzionano durante l'installazione
Controllo prerequisiti non riesce perché fa distinzione tra lettere maiuscole e minuscole per il nome dell'utente.
Soluzione: cambiare temporaneamente l'utente specificato per eseguire il servizio agente di gestione sulla macchina Windows con un altro utente, poi tornare all'utente originario immettendo correttamente le maiuscole e minuscole del nome utente.
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Quando si effettua l'aggiornamento di Servizio gestione e del sistema DEM Orchestrator, viene visualizzato un messaggio di errore di convalida del nome e l'host Model Manager Web non può essere convalidato
Se il nome del bilanciamento del carico viene modificato nel file ManagerService.exe.config
, viene visualizzato il seguente errore:
Distributed Execution Manager "NAME" Cannot be upgraded because it points to Management model web host "xxxx.xxxx.xxxx.net:443", which cannot be validated. You must resolve this error before running the upgrade again: Cannot validate Model Manager Web host. The remote certificate is invalid according to the validation procedure.
Soluzione: apportare le seguenti modifiche nel file di configurazione ManagerService.exe.config. Il percorso predefinito è C:\Programmi (x86)\VMware\vCAC\Server\ManagerService.exe.config
.
Cambiare i valori di registro per tutte le istanze di DEM. Ad esempio, le istanze DEM nelle seguenti voci di registro devono essere entrambe aggiornate.
[HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Wow6432Node\VMware, Inc.\VMware vCloud Automation Center DEM\DemInstanceId02]
"Name"="DEM"
"Role"="Worker"
"RepositoryAddress"="https://host_name:443/repository/"
[HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Wow6432Node\VMware, Inc.\VMware vCloud Automation Center DEM\DemInstanceId03]
"Name"="DEO"
"Role"="Orchestrator"
"RepositoryAddress"="https://host_name:443/repository/"
Gli aggiornamenti di sicurezza influiscono sull'installazione invisibile all'utente
In questo rilascio, gli aggiornamenti di sicurezza 3098779 e 3097997 di Microsoft impediscono la corretta esecuzione della nuova funzionalità di installazione invisibile all'utente. Gli aggiornamenti sono gli stessi che influiscono su Controllo prerequisiti dell'installazione guidata.
Soluzione: prima di procedere con l'installazione invisibile all'utente, è necessario rimuovere manualmente gli aggiornamenti dai server Windows IaaS. È possibile reinstallare manualmente gli aggiornamenti 3098779 e 3097997 al termine dell'installazione invisibile all'utente.
- Quando si sincronizzano le prenotazioni dal database IaaS al database PostgreSQL, la migrazione potrebbe non riuscire
Viene visualizzato un messaggio che segnala un errore di timeout in fase di lettura.
Soluzione: vedere l'articolo 2149882 della Knowledge Base.
- Quando si aggiorna vRealize Automation 7.1 o 7.2 alla versione 7.3 si riscontra un aumento del carico della CPU
Quando si aggiorna vRealize Automation 7.1 o 7.2 alla versione 7.3, le voci duplicate vengono aggiunte alla tabella DynamicOps.Repository.WorkflowSchedules del database IaaS. Le pianificazioni doppie riguardano i workflow relativi alle metriche. Dopo l'aggiornamento, gli stessi calcoli vengono eseguiti contemporaneamente da più workflow relativi alle metriche, aumentando così il carico della CPU del sistema.
Soluzione: Nessuno.
- Non è possibile aggiungere un nuovo server virtuale a un bilanciamento del carico su richiesta esistente durante la distribuzione
Se si tenta di aggiungere un nuovo server virtuale a un bilanciamento del carico su richiesta esistente in una distribuzione aggiornata da una versione precedente di vRealize Automation 7.x, l’operazione non andrà a buon fine nel caso in cui si tratti della prima azione di riconfigurazione del bilanciamento del carico dal momento dell'aggiornamento. Viene generato l'errore: 14623 relativo alle "porte duplicate". Questo problema si verifica perché il sistema memorizza un'impostazione predefinita delle versioni precedenti, ma non ha altre ripercussioni nel sistema. Se durante la distribuzione di vRealize Automation 7.3 si richiede di aggiungere un server virtuale a un bilanciamento del carico e, contemporaneamente, di modificare un altro server virtuale, l’operazione non andrà a buon fine e verrà visualizzato lo stesso errore.
Soluzione: per le distribuzioni di versioni aggiornate: eseguire un'azione di riconfigurazione del bilanciamento del carico e modificare un'impostazione di uno qualsiasi dei server virtuali. Questa operazione risolve il problema causato dalla memorizzazione dell'impostazione predefinita nel sistema. È possibile estendere questa correzione anche ai bilanciamenti del carico di versioni aggiornate o ad altri in cui viene riscontrato lo stesso errore.
Per i bilanciamenti del carico di versioni aggiornate e in quelli distribuiti nella release 7.3, non modificare un server virtuale, ma aggiungerlo alla stessa richiesta. Per evitare l'errore, è necessario eseguire l'azione di modifica e l'azione di aggiunta in richieste separate.
- Dopo l'aggiornamento a vRealize Automation 7.3, mancano alcuni endpoint
Dopo il completamento di un aggiornamento a vRealize Automation 7.3, nella pagina Endpoint della console di vRealize Automation non vengono visualizzati tutti gli endpoint.
Soluzione: consultare l’articolo 2150252 della Knowledge Base.
- Non è possibile generare il file CSV per l'importazione di massa a causa di voci duplicate
Dopo aver eseguito l’accesso a vRealize Automation, selezionato Infrastruttura > Amministrazione > Importazioni di massa e fatto clic su Genera file CSV, è stato visualizzato il seguente messaggio di errore: “Si è verificato un errore. Per ulteriori informazioni, consultare i registri sul server IaaS, oppure contattare l'amministratore di sistema”. Nel log degli eventi della macchina Windows IaaS, sono presenti voci simili alla seguente: “System.ArgumentException: An item with the same key has already been added”. Questo problema si verifica quando la query usata per recuperare i blueprint per l’importazione di massa restituisce voci duplicate.
Soluzione: usare l’utilità cloudutil.exe per generare il file CSV completando la seguente procedura.
- Scaricare cloudutil.exe dalla pagina di download di Windows Installer sull’appliance vRealize Automation all’indirizzo https://vra-va-hostname.domain.name:5480/installer/. CloudUtil è l’interfaccia della riga di comando per vRealize Automation Designer. I comandi vengono eseguiti sulla macchina Windows in cui viene eseguito Designer. Il percorso di installazione predefinito sulla macchina Windows è C:\Program Files (x86)\VMware\vCAC\vRealize Automation Designer.
- Generare il file CSV mediante il seguente comando: CloudUtil.exe Machine-BulkRegisterExport
- Quando si esegue l'aggiornamento a vRealize Automation 7.3 da un ambiente integrato con la versione corrente di vRealize Business, le informazioni sulla spesa risultano "non disponibili" per tutti gli elementi del catalogo nella console di vRealize Automation
Si tratta di un problema temporaneo che verrà risolto con l'aggiornamento alla versione più recente di vRealize Business.
Soluzione: Aggiornamento a vRealize Business for Cloud 7.3.0.
È ancora possibile visualizzare le informazioni sulla spesa per le macchine virtuali vRealize Automation nei report e in altre sezioni di vRealize Business.
- Dopo la disinstallazione di WEBDAV come uno dei prerequisiti per l'aggiornamento di una macchina 2012 R2 IaaS, nella configurazione viene visualizzato il messaggio InternalServerError
Questo messaggio viene visualizzato perché il pool di app repository è stato arrestato: "Distributed Execution Manager cannot be upgraded because it points to a Management Model Web host :443 which cannot be validated. You must resolve this error before running the upgrade again: Model Manager Web Service is installed on host :443 but it is not up and running. HTTP Web response status code: InternalServerError."
Soluzione: Passare al pool delle applicazioni sul server IIS, avviare il pool di app repository e continuare con l'aggiornamento.
- Dopo l'aggiornamento di un ambiente vRealize Automation in cluster, uno dei nodi Xenon non funziona
Durante l'aggiornamento, uno dei nodi di vRrealize Automation non viene avviato.
Soluzione: Controllare lo stato di ciascun nodo nella scheda Xenon nella console di gestione. Se uno dei nodi non è in esecuzione, avviare il nodo manualmente. In alternativa è possibile aprire una connessione SSH a ciascun nodo ed eseguire "service xenon-service status". Se il nodo non è in esecuzione, eseguire "service xenon-service start".
- Quando si installa manualmente un componente del sito Web IaaS della versione 7.3, nel programma di installazione di IaaS viene visualizzato un errore di convalida del certificato
Il messaggio di errore viene visualizzato facendo clic su Avanti nella pagina Installazione personalizzata server IaaS con il componente sito Web selezionato. Questo messaggio di errore rappresenta un falso negativo e viene visualizzato anche quando si seleziona l'opzione corretta.
Soluzione: Aprire una connessione SSH sull'appliance vRealize Automation. Eseguire il comando vra-command list-nodes per recuperare l'ID del nodo della macchina in cui verrà installato il componente del sito Web. Eseguire il comando vra-command help install-web per ottenere un aiuto sui parametri del comando di installazione Web.
- La rimozione di un host con più di 400 contenitori non riesce e si verifica un errore di serializzazione
In vRealize Automation 7.2 e 7.3, il tentativo di rimuovere un host contenitore con più di 400 contenitori può avere esito negativo con un errore di serializzazione.
Soluzione: rimuovere i contenitori dall'host 400 alla volta tramite la console di vRealize Automation, API o CLI e quindi rimuovere l'host contenitore.
- L'appliance virtuale vRealize Automation di replica non può essere unita al cluster dopo la migrazione
Una configurazione errata nell'appliance virtuale di replica impedisce il completamento dell'operazione di unione.
Soluzione: Rimuovere l'appliance virtuale di replica dal cluster nell'ambiente di origine ed eseguire la procedura di migrazione per un ambiente di destinazione minimo. Una volta completata la migrazione, distribuire un'appliance virtuale di replica nell'ambiente di destinazione e unirla all'appliance primaria.
- Durante l'aggiornamento di vRealize Automation, l'aggiornamento del nodo Web IaaS primario non viene eseguito correttamente
Nel sistema viene visualizzato un messaggio di errore simile ai seguenti: "Errore durante l'aggiornamento del servizio Web di gestione dei modelli web.config: Esecuzione non riuscita" o "ERRORE: Esecuzione del comando upgrade-server nel nodo Mul-web1-2arm.sqa.local non riuscita".
Soluzione: Ogni volta che il server di aggiornamento non riesce nel nodo Web di IaaS dopo l'inizio dell'aggiornamento, il server Web di IaaS deve essere riportato a uno stato precedente all'aggiornamento insieme al database Microsoft SQL. Eseguire un'installazione manuale dei componenti di IaaS.
- Il provisioning della macchina virtuale Azure non riesce se il nome del gruppo di risorse contiene caratteri non ASCII
Azure-java-sdk non supporta un nome del gruppo di risorse non ASCII.
Soluzione: Non utilizzare caratteri non ascii nel nome del gruppo di risorse.
- La raccolta dei dati sullo stato restituisce solo l'IP primario
Questo comportamento può influire sulla possibilità di utilizzare Connessione con RDP e Connessione con SSH, nonché di registrare una macchina virtuale come host contenitore nel servizio del contenitore e in altri servizi che accedono a una macchina virtuale utilizzando l'indirizzo IP della macchina virtuale stessa.
Soluzione: si prevede che questo problema verrà risolto in una release futura.
Il messaggio di errore interno viene visualizzato quando si aggiunge una macchina Azure a un blueprint nella scheda Progettazione
Quando si utilizza un server vRealize Orchestrator esterno con vRealize Automation, l'integrazione con Microsoft Azure non è disponibile.
Soluzione: esportare il plug-in e il pacchetto di Azure dal vRealize Orchestrator interno alla propria appliance virtuale vRealize Automation, quindi installare o importare il plug-in e il pacchetto nel proprio vRealize Orchestrator esterno. Dopo aver installato il plug-in di Azure o aver importato il pacchetto di Azure nel proprio vRealize Orchestrator esterno, Microsoft Azure è supportato nell'ambiente vRealize Automation.
- Accedere al centro di controllo di vRealize Orchestrator per il vRealize Orchestrator interno sull'appliance virtuale vRealize Automation. Per le istruzioni vedere Accesso all'interfaccia di configurazione di vRealize Orchestrator.
- In Plug-In (Plug-in), fare clic su Manage Plug-Ins (Gestisci plug-in).
- Trovare il plug-in di Azure, quindi fare clic con il pulsante destro del mouse su Download plug-in in DAR file (Scarica plug-in in file DAR). Salvare il file sul desktop.
- Accedere al centro di controllo di vRealize Orchestrator per il vRealize Orchestrator esterno. Per le istruzioni vedere Accesso all'interfaccia di configurazione di vRealize Orchestrator.
- In Plug-In (Plug-in), fare clic su Manage Plug-Ins (Gestisci plug-in).
- In Install plug-in (Installa plug-in), fare clic su Sfoglia e individuare il file DAR di Azure che è stato scaricato sul desktop.
- Fare clic su Installa. Se viene richiesto di confermare, fare di nuovo clic su Installa.
- Nel centro di controllo, in Startup-Options (Opzioni di avvio), fare clic su Riavvia per concludere l'installazione del nuovo plug-in.
- Riavviare contemporaneamente tutte le appliance virtuali vRealize Automation.
La funzionalità d'integrazione con Microsoft Azure deve essere ripristinata.
Se l'integrazione non funziona correttamente dopo il riavvio, verificare che il pacchetto di Azure, com.vmware.vra.endpoint.azure, sia presente nel vRealize Orchestrator esterno. Se il pacchetto di Azure è assente, eseguire i passaggi seguenti.
- Accedere al proprio client interno di vRealize Orchestrator sull'appliance virtuale vRealize Automation.
- Esportare il pacchetto di Azure, com.vmware.vra.endpoint.azure. Per le istruzioni, vedere Esportazione di un pacchetto.
- Accedere al client di vRealize Orchestrator per il proprio vRealize Orchestrator esterno.
- Importare il pacchetto di Azure, com.vmware.vra.endpoint.azure, nel proprio vRealize Orchestrator esterno. Per le istruzioni, vedere Importazione di un pacchetto.
Le richieste simultanee del catalogo XaaS che richiamano la macchina virtuale clone e l'assenza di workflow di personalizzazione con 30 utenti impediscono l'esecuzione di alcune richieste
Quando vengono richiesti i blueprint XaaS che invocano i workflow di vRealize Orchestrator per svolgere alcune operazioni su endpoint lenti ad alta concorrenza, alcune richieste potrebbero non riuscire generando l'errore java.net.SocketTimeoutException: Timeout di lettura. I workflow di vRealize Orchestrator possono essere riattivati più volte a seguito del timeout delle richieste.
Soluzione: eseguire questa procedura su ogni nodo dell'appliance vRealize Automation. Il file vcac.properties non viene conservato in caso di aggiornamento. È necessario ripetere questi passaggi dopo l'aggiornamento.
- Aprire una sessione SSH sull'appliance vRealize Automation.
- Modificare /etc/vcac/vcac.properties per aumentare il timeout del client a 10 minuti, aggiungendo al file la riga seguente: vco.socket.timeout.millis=600000
- Nel prompt dei comandi, eseguire questo comando per riavviare il servizio vcac-server: service vcac-server restart
- La raccolta dei dati dell'inventario si arresta durante un failover di vCenter Server HA (VCHA)
In casi rari, gli elementi di lavoro possono bloccarsi durante il failover di un VCHA per un endpoint vSphere 6.5 gestito.
Soluzione: riavviare l'agente vSphere di vRealize Automation. Se la raccolta dei dati continua a bloccarsi, contattare GSS.
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Le distribuzioni di blueprint di vRealize Automation che includono gli oggetti NSX non vengono eseguite quando si esegue il provisioning a un cluster in cui il gestore NSX svolge il ruolo secondario
In una distribuzione vCenter incrociata di NSX, occorre eseguire il provisioning degli oggetti universali NSX, come i gateway edge, i nuovi cavi virtuali e il bilanciamento del carico, utilizzando il gestore NSX che ha il ruolo primario. Se si tenta di eseguire il provisioning di oggetti universali in un NSX Manager secondario, il processo può interrompersi con un errore. vRealize Automation non supporta il provisioning degli oggetti universali NSX in un endpoint di vSphere con integrazione di rete e sicurezza dove l'NSX Manager specificato svolge il ruolo secondario.
Soluzione: per poter utilizzare gli oggetti globali NSX, è necessario creare i cavi virtuali e di zona di trasporto locale NSX specifici della regione. Leggere l'articolo VMware KB 2147240 per dettagli su questo processo in VMware Validated Design.
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Le macchine di cui è stato eseguito il provisioning per Azure rimangono dopo l'eliminazione di un endpoint di Azure
L'eliminazione di un endpoint di Azure tralascia macchine, blueprint e prenotazioni isolate. Se si desidera eliminare una determinata macchina virtuale Azure prima di eliminare un endpoint di Azure, eliminarla manualmente utilizzando la console di vRealize Automation.
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In un Mac, quando si apre una seconda istanza di VMware Remote Console per una singola macchina virtuale, entrambe le console sono vuote
Anche se è possibile aprire più istanze di VMware Remote Console (VMRC) per una singola macchina virtuale in Windows, VMRC non supporta più sessioni. In Windows ogni console è un processo separato; in un Mac, ogni console tenta di visualizzare un singolo processo.
Soluzione: chiudere tutte le istanze di VMRC e aprire una sola istanza di VMRC per una determinata macchina.
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Rieseguire il provisioning di una macchina virtuale gestita in vSphere 6.5 durante un failover di vCenter High Availability (VCHA) causa l'eliminazione permanente della macchina virtuale
Durante un failover di VCHA con vSphere 6.5, se è in corso una nuova esecuzione del provisioning con una macchina virtuale nello stesso endpoint di vSphere, la macchina virtuale può essere eliminata. È un evento che si verifica raramente.
Soluzione: richiedere il blueprint originale per la macchina virtuale eliminata.</p>
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Viene visualizzato un errore di credenziali non valide per vRealize Automation dopo un failover di vCenter High Availability (VCHA)
Dopo un failover di VCHA in un endpoint di vSphere 6.5 gestito, i registri di vRealize Automation possono contenere questo messaggio di errore per l'endpoint: Cannot complete login due to an incorrect user name or password.
Soluzione: riavviare l'agente vCenter di vRealize Automation.
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La modifica della prenotazione di una macchina virtuale non funziona quando il proprietario è diverso
Quando l'operazione di registrazione viene invocata in una macchina virtuale IaaS gestita, la prenotazione utilizzata deve appartenere all'attuale proprietario della macchina virtuale. Solo l'attuale proprietario può essere specificato come parametro utente. Se viene specificato un utente che non è l'attuale proprietario, il sistema registra la macchina virtuale come appartenente a un proprietario in IaaS e a un altro proprietario nel catalogo.
Soluzione: usare solo il flusso di lavoro Change reservation to an IaaS Virtual Machine (Cambia prenotazione in macchina virtuale IaaS) per le prenotazioni che appartengono all'attuale proprietario della macchina virtuale.
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Impossibile selezionare blueprint per l'importazione in massa di macchine non gestite in vRealize Automation 7.1 aggiornato alla versione 7.2
IaaS trasmette all'API che recupera i blueprint per l'importazione in massa un ID tenant con caratteri minuscoli anziché con i caratteri indicati dal servizio di autorizzazione. Se l'utente crea un ID tenant che alterna caratteri maiuscoli e minuscoli, ad esempio Rainpole anziché rainpole, la ricerca non riesce.
Soluzione: generare il file CSV senza nome di blueprint o componente e modificare manualmente il file CSV utilizzando i valori desiderati per quei campi.
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I contenitori nidificati non supportano le reti
Non è possibile aggiungere una rete a un contenitore nidificato.
Soluzione: si prevede che questo problema verrà risolto in una release futura.
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Il contenuto della finestra non viene visualizzato correttamente dopo la connessione a una macchina virtuale in vSphere 6.5 utilizzando la console remota
Quando si esegue la connessione a una macchina ospitata in un endpoint di vSphere 6.5 utilizzando la console remota, la connessione può non riuscire o essere inutilizzabile.
Soluzione: connettersi alla macchina interessata utilizzando l'applicazione client VMRC. Selezionare Connetti utilizzando VMRC.
Alcuni componenti potrebbero non funzionare come previsto dopo aver trascinato un blueprint interno esistente in un blueprint esterno corrente
Le impostazioni dei componenti possono cambiare in base al blueprint su cui si trova il componente. Se ad esempio si includono gruppi di sicurezza, tag di sicurezza o reti su richiesta a entrambi i livelli del blueprint interno ed esterno, le impostazioni nel blueprint esterno sovrascrivono quelle del blueprint interno. I componenti rete e sicurezza sono supportati solo al livello del blueprint esterno, eccetto per le reti esistenti che funzionano al livello del blueprint interno.
Soluzione: Aggiungere tutti i gruppi di sicurezza, i tag di sicurezza e le reti su richiesta solo al blueprint esterno.
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In un ambiente ad alta disponibilità, Horizon non è in grado di eseguire l'autenticazione dopo il failover
Soluzione: dopo il failover, riavviare l'appliance vRealize Automation per ripristinare l'autenticazione.
Se viene creato un gruppo di proprietà il cui nome contiene un punto, non è possibile utilizzare l'interfaccia utente di vRealize Automation per modificare il gruppo
Questo problema si verifica quando si crea un gruppo di proprietà con un punto all'interno del nome, ad esempio property.group
. Se si utilizza l'interfaccia utente di vRealize Automation per modificare questo gruppo di proprietà, viene visualizzata una pagina vuota. È possibile utilizzare l'API REST per modificare questo gruppo di proprietà.
Soluzione: evitare di utilizzare il punto all'interno del nome di un gruppo di proprietà. Quando è inevitabile, utilizzare l'API REST per modificare il gruppo.
La perdita della comunicazione tra IaaS e il catalogo di servizi comune durante il processo di eliminazione lascia la macchina virtuale in uno stato di eliminazione
Se c'è una perdita di comunicazione tra IaaS e il catalogo di servizi comune mentre è in corso la richiesta di eliminazione, ma prima che vRealize Automation rimuova il record della macchina virtuale dal database, la macchina resta in uno stato di eliminazione. Una volta ripristinata la comunicazione, la richiesta di eliminazione viene aggiornata e indicata come completata o non riuscita; tuttavia la macchina è ancora visibile. Sebbene la macchina venga eliminata dall'endpoint, il nome resta visibile nell'interfaccia di gestione di vRealize Automation.
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Quando si modifica il nome host dell'appliance vRealize Automation, i servizi vengono contrassegnati come non disponibili
Soluzione: se dopo aver cambiato il nome host uno o più servizi sono non disponibili, riavviare il server di vRealize Automation.
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Quando si unisce un account di dominio dell'agente di gestione su un Windows Server 2012 clonato a un dominio, l'account di dominio dell'agente di gestione perde i suoi diritti sulla chiave privata del certificato dell'agente
Quando si utilizza una procedura guidata di personalizzazione per clonare una macchina in vSphere che fa parte di un dominio, la macchina non è più parte di quel dominio. Dopo aver riunito la macchina clonata al dominio, nel registro dell'agente di gestione viene visualizzato il seguente messaggio di errore: CryptographicException - Keyset does not exist.
Soluzione: per risolvere il problema, attenersi alla seguente procedura per aprire e chiudere le impostazioni di sicurezza per la chiave privata del certificato senza apportare modifiche.
- Individuare il certificato utilizzando lo snap-in Certificati di Microsoft Management Console. Lo snap-in visualizza l'ID dell'agente nella sua casella di testo Nome descrittivo.
- Selezionare Tutte le attività > Gestisci chiavi private.
- Fare clic su Avanzate.
- Fare clic su OK.
- L'operazione di trascinamento di un blueprint interno esistente in un blueprint esterno corrente ha delle restrizioni
Quando si trascina un blueprint interno esistente in un blueprint esterno corrente, se il blueprint interno dispone di macchine unite a gruppi di sicurezza, tag di sicurezza o reti su richiesta, vengono applicate le seguenti restrizioni. Questo problema può verificarsi anche su blueprint importati.
- Il blueprint esterno non può contenere un blueprint interno contenente a sua volta delle impostazioni di rete su richiesta o delle impostazioni del bilanciamento del carico su richiesta. L'utilizzo di un blueprint interno contenente un componente di rete su richiesta NSX o un componente bilanciamento del carico su richiesta non è disponibile.
- Quando nuovi o ulteriori gruppi di sicurezza vengono aggiunti alle macchine nel blueprint interno, le macchine vengono unite solo a nuovi gruppi di sicurezza aggiunti come parte di un blueprint esterno, nonostante la pagina di creazione del blueprint mostri gruppi di sicurezza dal blueprint interno e da quello esterno.
- Quando nuovi tag di sicurezza vengono aggiunti alle macchine interne da un blueprint esterno, i tag di sicurezza originariamente associati al blueprint interno non sono più disponibili.
- Quando nuove reti su richiesta vengono aggiunte a macchine interne da un blueprint esterno, le reti su richiesta originariamente associate al blueprint interno non sono più disponibili. Le reti esistenti originariamente associate nel blueprint interno continuano a essere disponibili.
Soluzione: è possibile risolvere questo problema eseguendo una delle seguenti attività:
- Aggiungere gruppi di sicurezza, tag o reti su richiesta al blueprint esterno ma non nel blueprint interno.
- Aggiungere gruppi di sicurezza, tag o reti esistenti al blueprint interno ma non nel blueprint esterno.
- Le informazioni nel menu dell'attributo di ricerca della directory nella pagina di aggiunta della directory non sono corrette
Alcune stringhe di codice che appaiono prima nel menu Attributo ricerca directory non sono corrette. Soluzione: fare clic sul menu a discesa attributo di ricerca della directory per visualizzare le stringhe di codice corrette.
Quando si richiede un elemento del catalogo, si verifica un errore e la risorsa non viene trovata
Quando vRealize Automation è in modalità alta disponibilità, se il nodo del database master non riesce e non viene promosso alcun nuovo nodo master, tutti i servizi che richiedono l'accesso in scrittura al database vengono interrotti oppure diventano momentaneamente inutilizzabili fino alla promozione di un nuovo database master.
Soluzione: non è possibile evitare questo errore quando il database master non è disponibile. È possibile promuovere un nuovo database master in modo da far scomparire l'errore e poter richiedere risorse.
Le modifiche non vengono salvate nella pagina Modulo blueprint di un blueprint XaaS
Se dopo aver aggiornato ogni campo nella pagina Modulo blueprint di un blueprint XaaS non si fa clic su Applica, le modifiche non vengono salvate.
La scheda Elementi non visualizza le informazioni sui servizi che sono abilitati per un bilanciamento del carico
Per le macchine sottoposte a provisioning utilizzando un bilanciamento del carico associato a vCloud Networking and Security, la scheda Elementi non visualizza le informazioni sui servizi abilitati al bilanciamento del carico in uso.
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Se una macchina viene distrutta mentre l'operazione di clonazione di vSphere è in corso, l'attività di clonazione della macchina in corso non viene annullata
Questo problema potrebbe causare la clonazione della macchina. La macchina virtuale clonata potrebbe essere gestita in vCenter e non più nella gestione di vRealize Automation.
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Quando si richiede un blueprint composito, la richiesta non riesce immediatamente e il modulo dei dettagli della richiesta non viene caricato
Quando il numero massimo di giorni di lease per un blueprint dei componenti è inferiore a quello del blueprint esterno, le richieste terminano immediatamente con esito negativo e il modulo dei dettagli della richiesta non viene caricato.
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Non è possibile avere distribuzioni con binding a indirizzi IP DHCP nelle distribuzioni software
Se si prova a farlo, ip_address non sarà più disponibile se non esiste alcun profilo di rete. Viene visualizzato il seguente messaggio di errore: Errore di sistema: errore interno nell'elaborazione della richiesta del componente: com.vmware.vcac.platform.content.exceptions.EvaluationException: Nessun dato per il campo: indirizzo_ip.
Soluzione: se è necessario un binding, utilizzare indirizzi IP statici o indirizzi IP gestiti da vRealize Automation nel profilo di rete oppure utilizzare un'integrazione IPAM. Se si utilizza il protocollo DHCP, è necessario effettuare il binding al nome dell'host e non all'indirizzo IP.
È possibile utilizzare il seguente script per acquisire l'indirizzo IP di una macchina CentOS:
IPv4_Address = $(hostname -I | sed -e 's/[[:space:]]$//')
echo $IPv4_Address
Effettuare il binding al valore fornito da questo script quando l'indirizzo IP è necessario per i casi d'uso di DHCP.
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La directory viene creata nonostante venga visualizzato un messaggio di errore
Quando si crea una directory da Amministrazione > Gestione archivio identità > Archivi identità e si fa clic su Salva, può apparire il messaggio di errore Comunicazione del connettore non riuscita a causa di dati non validi. Problema di promozione utente Bind DN a ruolo di amministratore: l'utente esiste già ed è associato a un altro client di sincronizzazione. Il nuovo Archivio identità viene salvato con una configurazione non corretta e non può essere utilizzato.
Questo errore si verifica se si tenta di salvare una nuova Active Directory con gli stessi valori per Base DN e Bind DN già utilizzati in una Active Directory esistente creata correttamente in precedenza.
Soluzione: è necessario eliminare manualmente la nuova Active Directory poiché la configurazione non è corretta e devono essere utilizzati valori Bind DN e Base DN diversi per la nuova Active Directory.
Il dominio viene aggiunto a un UPN utente quando si crea una directory che include l'attributo di ricerca della directory UserPrincipalName
Quando si crea una nuova directory e si seleziona UserPrincipalName per l'attributo di ricerca della directory, un dominio viene aggiunto a un UPN utente. Ad esempio, il nome utente di vRealize Automation di un utente con UPN user.domain@domain.local viene visualizzato come user.domain@domain.local@domain.local. Ciò avviene se il suffisso di UPN viene configurato come dominio sul sito di Active Directory. Se il suffisso UPN è personalizzato, ad esempio in "example.com", il nome di un utente di vRealize Automation con UPN user.domain@example.com viene visualizzato come user.domain@example.com@domain.local.
Se viene utilizzato l'attributo di ricerca della directory UserPrincipalName, gli utenti devono inserire il proprio nome esattamente come viene visualizzato (user.domain@domain.local@domain.local), incluso il dominio, per effettuare l'accesso per utilizzare l'API REST o CloudClient.
Soluzione: Utilizzare sAMAccountName invece di UserPrincipalName per utilizzare la funzione di univocità del nome utente del dominio di Gestione directory.
Viene visualizzato un errore "404 Non trovato" quando si richiede una macchina per conto di un altro utente
Se un blueprint include una rete NAT su richiesta o un componente di bilanciamento del carico su richiesta, viene visualizzato un errore "404 Non trovato" quando viene fatta una richiesta di distribuzione per conto di un altro utente.
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Le macchine importate utilizzando l'importazione di massa non sono mappate al blueprint convergente o al blueprint dei componenti corretto
Soluzione: aggiungere la proprietà personalizzata VMware.VirtualCenter.OperatingSystem a ciascuna macchina nel file CSV di importazione.
Ad esempio:
Yes,NNNNP2-0105,8ba90c35-9e03-4ac4-8a5d-2e6d76f37b81,development-res,ce-san-1:custom-nfs-2,UNNAMED_DEPLOYMENT-0105,BulkImport,Imported_Machine,system_blueprint_vsphere,user.admin@sqa.local,VMWare.VirtualCenter.OperatingSystem,sles11_64Guest,NOP
- Quando un utente richiede la riconfigurazione del percorso di rete di una macchina, ma il percorso di rete originale non è stato selezionato nella prenotazione della macchina, la richiesta sembra andare a buon fine e vRealize Automation elimina automaticamente il record relativo alla scheda di rete della macchina dal database. Non verranno apportate modifiche alla macchina reale.
Non è possibile riconfigurare il percorso di rete di una macchina se non è selezionato il percorso di rete originale nella prenotazione della macchina. È previsto che queste richieste non vadano a buon fine e che venga generato un messaggio di errore. Invece, sembrerà che siano state eseguite correttamente e il record relativo al percorso di rete della macchina verrà automaticamente eliminato dal database di vRealize Automation. Non si avranno ripercussioni nella macchina reale.
Soluzione: Nessuno. La visualizzazione della macchina nel record della scheda di rete in vRealize Automation verrà ripristinata al momento della successiva raccolta dati per il cluster associato.
Le Azioni gestione catalogo sono assenti in vRealize Automation
Soluzione: Vedere l'articolo 2113027 della Knowledge Base.
- A seguito di un failover dell'appliance vRealize, il caricamento della pagina relativa all'integrità potrebbe risultare più lento
Se la pagina relativa all'integrità viene aperta prima del failover delle appliance vRealize, il caricamento della pagina può richiedere fino a 15 minuti dopo il failover.
- Il prezzo della distribuzione non risulterà accurato se il blueprint contiene il profilo di un componente immagine
Se viene selezionato il profilo di un componente immagine al momento della creazione, la dimensione del disco del clone risulterà sconosciuta al momento della richiesta di una macchina. Quando un utente richiede il prezzo di una macchina, il prezzo visualizzato non sarà accurato, e non includerà il disco del clone nel modello selezionato come parte del profilo componente immagine.
Soluzione: quando un utente richiede un elemento del catalogo, il costo della distribuzione viene corretto da vRealize Business dopo che avrà incluso le dimensioni del disco del clone utilizzato dalla macchina.
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Dopo aver promosso un'istanza replica nell'istanza master, compaiono informazioni errate nella scheda Database dell'interfaccia di gestione del nodo master di vRealize Automation
Quando il nodo master nell'appliance vRealize Automation non riesce, è necessario utilizzare l'interfaccia di gestione dell'appliance vRealize Automation di un nodo integro per le operazioni di gestione del cluster.
- Un'operazione di eliminazione eseguita su un membro cluster impedisce la corretta esecuzione delle azioni di scalabilità verticale/orizzontale
Quando si elimina manualmente una macchina inclusa in un cluster per più macchine, non sarà più possibile eseguire in modo affidabile azioni di post-provisioning per la scalabilità orizzontale/verticale. Se si elimina manualmente un membro cluster mediante un'azione di eliminazione della macchina, si avrà una discrepanza numerica. Ciononostante, se viene eseguita un'operazione di scalabilità orizzontale, la macchina verrà considerata ancora parte del cluster. Questa situazione impedisce di aggiungere alcune o tutte le macchine richieste nell'ambito di un'operazione di scalabilità orizzontale. Se la differenza è di 1 macchina e il limite del cluster è 5, possono essere presenti massimo 4 macchine virtuali e 1 macchina fantasma. Per eseguire un'azione di scalabilità verticale, il servizio di composizione potrebbe tentare di scalare verticalmente una singola macchina, eliminando tutti i membri cluster.
Soluzione: nelle distribuzioni in cui sono attivate azioni di scalabilità orizzontale e verticale, non autorizzare le azioni di eliminazione, così da evitare disparità numeriche. Se si ritiene che in una distribuzione la macchina di un cluster sia stata eliminata manualmente, un amministratore dovrà controllare il numero di membri cluster presenti sulla pagina Distribuzioni. Se all'interno di un cluster è stata eliminata una macchina virtuale, eseguire nuovamente la distribuzione e non autorizzare le azioni di eliminazione nella nuova distribuzione.
Se si sposta un datastore da un'istanza di vSphere Storage DRS a un'altra, il sistema elimina una macchina virtuale anziché crearla
Se si sposta un datastore da un cluster vSphere Storage DRS a un altro cluster vSphere Storage DRS e il livello di automazione del cluster target non è automatico, la riesecuzione del provisioning di una macchina creata fa sì che il sistema la elimini con il seguente errore: StoragePlacement: datastore non specificato per il disco nella macchina virtuale con SDRS disattivato. Questo problema non si verifica se la macchina virtuale è clonata.
Soluzione: verificare che il livello di automazione del cluster target sia impostato come automatico prima di spostare un datastore da un cluster vSphere Storage DRS a un altro. Sono supportate solo distribuzioni di macchine singole.
- Le distribuzioni con più bilanciamenti del carico non visualizzano correttamente i server virtuali del bilanciamento del carico
Nelle distribuzioni che prevedono più bilanciamenti del carico in vRealize Automation 7.2 o una versione precedente, ciascun bilanciamento del carico mostra i server virtuali di tutti i bilanciamenti del carico presenti nella distribuzione.
Soluzione: Nessuno.
- Se una proprietà associata viene configurata per essere passata a uno script software CMD Windows, tale proprietà non verrà ricevuta dallo script in fase di esecuzione
Non è supportato il passaggio delle proprietà di input associate a uno script software CMD Windows. Tutti gli altri tipi di script software, come bash o Windows PowerShell, supportano il passaggio di proprietà a script software come array di valori, ma il CMD Windows non supporta il tipo di array degli argomenti (argv).
Soluzione: Nessuno.
- Dopo aver condotto una prova di connessione con esito positivo e aver salvato l'endpoint con un'identificazione personale valida, i registri degli agenti vSphere o i registri DEM contengono messaggi di errore che segnalano l'interruzione della connessione, l'impossibilità di stabilire una relazione basata sull'attendibilità o un certificato remoto non valido
Negli endpoint di vRealize Automation 7.3, vSphere e NSX, è attivata la funzionalità di convalida del certificato. Con questi endpoint non è più possibile usare certificati non attendibili. Sebbene sia possibile usare il pulsante Prova connessione per convalidare l'identificazione personale del certificato di questi endpoint, se il certificato è stato generato in modo da non consentire certificati root autofirmati nella catena di certificati, la procedura di convalida del certificato per questi due endpoint non andrà a buon fine e causerà un errore di funzionamento durante la raccolta dei dati, il provisioning o le azioni di post- provisioning.
Soluzione:
Per vSphere
Scaricare il certificato root nella catena dei certificati dell'endpoint.
- Per gli endpoint di vCenter 6.0 o versioni più recenti, leggere l'articolo http://kb.vmware.com/kb/2108294.
- Per gli endpoint di vCenter 5.5 o versioni meno recenti, scaricare il certificato ROOT dal percorso di certificazione del certificato dell'endpoint.
Eseguire i passaggi seguenti.
- Scaricare prima il certificato dell'endpoint accedendo all'endpoint direttamente dal browser.
- Andare al percorso di certificazione per accedere al certificato root.
- Scaricare il certificato root nella catena.
- Installare il certificato nell'archivio dei root attendibili delle macchine DEM e dell'agente.
Per l'endpoint NSX
- Scaricare il certificato dell'endpoint accedendo all'endpoint direttamente dal browser.
- Andare al percorso di certificazione per accedere al certificato root.
- Scaricare il certificato root nella catena.
- Installare quindi il certificato nell'archivio dei root attendibili delle macchine DEM.
- L'azione di post-provisioning Riconfigura bilanciamento del carico non riesce per un blueprint importato da un file YAML
A volte quando si esegue l'azione di post-provisioning Riconfigura bilanciamento del carico in una distribuzione, l'azione non riesce. Questo problema si verifica quando il blueprint associato alla distribuzione viene importato da un file YAML contenente un bilanciamento del carico su richiesta con un valore nel campo del nome diverso dal valore presente nel campo dell'ID.
Soluzione: Eseguire la procedura descritta di seguito per correggere il blueprint e consentire l'esecuzione delle azioni di post-provisioning sul bilanciamento del carico nelle distribuzioni future. Nella console di vRealize Automation selezionare il blueprint che non presenta valori corrispondenti nei campi del nome e dell'ID. Fare clic su Modifica e immettere nuovamente il nome del componente di bilanciamento del carico. Salvare il blueprint. Questa operazione imposta il nome e l’ID incorporati nel blueprint sullo stesso valore. Quando si eseguirà il provisioning di una nuova distribuzione utilizzando il blueprint modificato, l'azione Riconfigura bilanciamento del carico funzionerà. È possibile evitare questo problema assicurandosi che in tutti i file YAML siano specificati valori identici per il nome e l'ID in ciascun componente del bilanciamento del carico su richiesta.
- I due punti (:) utilizzati come separatore non vengono riconosciuti correttamente in un file YAML quando si crea un blueprint del contenitore di Windows
Questo problema si verifica quando viene creato un blueprint con un volume del contenitore in cui sia il percorso del contenitore che il percorso dell'host includono una lettera di unità Windows con i due punti, ad esempio: D:/DBFILES/:c:/temp/. Una volta salvato e aperto il blueprint, il valore del percorso del container e del percorso dell'host non viene riconosciuto in modo corretto poiché la prima occorrenza dei due punti della lettera di unità viene interpretata erroneamente come separatore.
Soluzione: Nessuno.
- Viene esaurito lo spazio di storage nella partizione root
Una rotazione non corretta del registro in /var/lib/vrhb può causare un utilizzo elevato della partizione root e infine il riempimento della partizione /.
Soluzione: consultare l'articolo 2151693 della Knowledge Base.
- Non è possibile eseguire nuovamente il provisioning di una macchina virtuale il cui provisioning è stato eseguito con System Center Virtual Machine Manager (SCVMM)
Nelle versioni precedenti a vRealize Automation 7.3, quando si esegue nuovamente il provisioning di una macchina virtuale il cui provisioning è stato eseguito con SCVMM, l'operazione non riesce e viene visualizzato un messaggio di errore simile al seguente: "Workflow 'ScvmmCreateVM' non riuscito con la seguente eccezione: DynamicOps.Repository.Activities.PowerShellException: Impossibile chiamare un metodo su un'espressione con valore null." Questo problema è stato risolto nella versione 7.3. Tuttavia, se il sistema viene aggiornato alla versione 7.3 da una versione precedente, in ogni macchina il cui provisioning è stato eseguito con SCVMM prima dell'aggiornamento, la riesecuzione del provisioning non riesce ancora.
Soluzione:
eseguire i passaggi seguenti.
- Accedere alla console di gestione della macchina virtuale SCVMM.
- Nel menu a sinistra, fare clic su Libreria > Modelli.
- Nella tabella del riquadro a destra, ordinare i modelli in base al nome.
- Eliminare tutti i modelli che hanno il prefisso TemporaryTemplate, seguito da un GUID contenente una stringa di lettere e numeri.
- Dopo aver eliminato i modelli, eseguire nuovamente il provisioning delle macchine virtuali.