Elenco delle proprietà personalizzate di vRealize Automation che iniziano con la lettera V.
Benché il supporto generico per vCloud Networking and Security sia terminato, l'utilizzo delle proprietà personalizzate di VCNS in NSX è ancora valido. Vedere l'articolo 2144733 della Knowledge Base.
Proprietà | Descrizione |
---|---|
VbScript.PreProvisioning.Name | Specifica il percorso completo di uno script Visual Basic da eseguire prima del provisioning di una macchina. Ad esempio, %System-Drive%\Programmi (x86)\VMware\vCAC Agents\EPI_Agent\Scripts\SendEmail.vbs. Il file di script deve trovarsi sul sistema su cui è installato l'agente EPI di script Visual Basic. |
VbScript.PostProvisioning.Name | Specifica il percorso completo di uno script Visual Basic da eseguire dopo del provisioning di una macchina. Ad esempio, %System-Drive%\Programmi (x86)\VMware\vCAC Agents\EPI_Agent\Scripts\SendEmail.vbs. Il file di script deve trovarsi sul sistema su cui è installato l'agente EPI di script Visual Basic. |
VbScript.UnProvisioning.Name | Specifica il percorso completo di uno script Visual Basic da eseguire quando una macchina viene eliminata. Ad esempio %System-Drive%\Programmi (x86)\VMware\vCAC Agents\EPI_Agent\Scripts\SendEmail.vb. Il file di script deve trovarsi sul sistema su cui è installato l'agente EPI di script Visual Basic. |
VCloud.Lease.Sync.TimeBufferMins | Specifica un valore intero di soglia per una risorsa di elaborazione in modo che la sincronizzazione del lease tra vCloud Director e vRealize Automation si verifichi solo per macchine fornite in provisioning da vCloud Director o vCloud Air che sono impostate per scadere in vCloud Director o vCloud Air in quel periodo di tempo. Se viene riscontrato un conflitto, il valore del lease viene sincronizzato per corrispondere alla durata del lease definita in vRealize Automation. Il valore di VCloud.Lease.Sync.TimeBufferMins predefinito è 720 minuti, ovvero 12 ore. Se VCloud.Lease.Sync.TimeBufferMins non è presente, viene utilizzato il valore predefinito. Ad esempio, se sono utilizzati i valori predefiniti, vRealize Automation esegue il workflow di controllo della sincronizzazione lease ogni 45 minuti, il periodo predefinito del workflow, e solo i lease di macchine impostate per scadere entro 12 ore vengono cambiati per corrispondere alla durata del lease definita in vRealize Automation. |
VCloud.Owner.UseEndpointAccount | Impostare su True per assegnare l'account dell'endpoint come proprietario della macchina di vCloud Air o vCloud Director per il provisioning e le operazioni di importazione. Per le operazioni di cambio proprietà, il proprietario non viene cambiato sull'endpoint. Se non specificato o se impostato su False, il proprietario di vRealize Automation è il proprietario della macchina. |
VCloud.Template.MakeIdenticalCopy | Impostare su True per clonare una copia identica del modello di vCloud Air o vCloud Director per il provisioning della macchina. La macchina viene fornita in provisioning come copia identica del modello. Le impostazioni specificate nel modello, incluso il percorso di storage, sovrascrivono le impostazioni specificate nel blueprint. Gli unici cambiamenti rispetto al modello sono i nomi delle macchine clonate, che vengono generate a partire dal prefisso della macchina specificato nel blueprint. Le macchine di vCloud Air o vCloud Director di cui è stato eseguito il provisioning come copie identiche possono utilizzare reti e i profili storage che non sono disponibili nella prenotazione di vRealize Automation. Per evitare che si verifichino allocazioni di prenotazioni non contabilizzate, accertarsi che il profilo di storage o la rete specificati nel modello siano disponibili nella prenotazione. |
VCNS.LoadBalancerEdgePool.Names.name |
Specifica i pool di bilanciamento del carico di NSX a cui la macchina virtuale viene assegnata durante il provisioning. La macchina virtuale viene assegnata a tutte le porte dei servizi di tutti i pool specificati. Il valore è un nome edge/pool o un elenco di nomi edge/pool separati da virgole. Per i nomi viene fatta distinzione tra maiuscole e minuscole.
Nota:
È possibile aggiungere l'indirizzo IP di una macchina a un bilanciamento del carico esistente utilizzando la proprietà personalizzata VCNS.LoadBalancerEdgePool.Names. vRealize Automation e NSX utilizzano il primo membro del pool di bilanciamenti del carico edge specificato per determinare le impostazioni della porta del nuovo membro e della porta di monitoraggio. Tuttavia, NSX 6.2 non richiede di specificare le impostazioni della porta del membro. Per evitare errori di provisioning quando si utilizza VCNS.LoadBalancerEdgePool.Names con NSX 6.2 per aggiungere una macchina a un pool esistente, è necessario specificare un valore di porta per il primo membro del pool di bilanciamenti del carico in NSX.
L'apposizione di un nome consente di creare più versioni di una proprietà personalizzata. Ad esempio, le proprietà seguenti potrebbero elencare pool di bilanciamento del carico configurati per l'uso generale e macchine con requisiti di prestazioni alti, moderati e bassi:
|
VCNS.SecurityGroup.Names.name |
Specifica il gruppo o i gruppi di sicurezza di NSX a cui viene assegnata la macchina virtuale durante il provisioning. Il valore è il nome di un gruppo di sicurezza o un elenco di nomi separati da virgole. Per i nomi viene fatta distinzione tra maiuscole e minuscole.
L'apposizione di un nome consente di creare più versioni della proprietà, che possono essere utilizzate separatamente o in combinazione. Ad esempio, le proprietà seguenti possono elencare gruppi di sicurezza pensati per l'uso generale, per la forza vendite e per il supporto:
|
VCNS.SecurityGroup.Names.blueprint_name |
Quando si utilizza NSX, specifica il pool Edge con cui associare il blueprint. |
VCNS.SecurityTag.Names.name |
Specifica il tag o i tag di sicurezza di NSX a cui viene associata la macchina virtuale durante il provisioning. Il valore è il nome di un tag di sicurezza o un elenco di nomi separati da virgole. Per i nomi viene fatta distinzione tra maiuscole e minuscole.
L'apposizione di un nome consente di creare più versioni della proprietà, che possono essere utilizzate separatamente o in combinazione. Ad esempio, le proprietà seguenti possono elencare tag di sicurezza pensati per l'uso generale, per la forza vendite e per il supporto:
|
VirtualMachine.Admin.UseGuestAgent |
Se l'agente guest è installato come servizio su un modello per la clonazione, impostare su True sul blueprint della macchina per abilitare il servizio dell'agente guest sulle macchine clonate da quel modello. Quando la macchina viene avviata, viene avviato anche il servizio dell'agente guest. Impostare su False per disabilitare l'agente guest. Se impostato su False, il workfow di clonazione avanzato non utilizzerà l'agente guest per le attività del sistema operativo guest, riducendo la sua funzionalità a VMwareCloneWorkflow. Se non specificato o se impostato su un valore diverso da False, il workflow di clonazione avanzato invierà elementi di lavoro all'agente guest. Questa proprietà non si applica al provisioning di Amazon Web Services. |
VirtualMachine.Admin.NameCompletion |
Specifica il nome di dominio da includere nel nome di dominio completo della macchina che i file RDP o SSH generano per le opzioni dell'interfaccia utente Connessione con RDP o Connessione con SSH. Ad esempio, impostare il valore su myCompany.com per generare il nome di dominio completo |
VirtualMachine.Admin.ConnectAddress |
Specifica l'indirizzo della connessione RDP della macchina in cui viene scaricato un file RDP quando l'opzione dell'interfaccia utente Connessione con RDP è utilizzata o allegata a email automatiche. Non utilizzare in un blueprint o gruppo di proprietà a meno che non sia necessario visualizzare la richiesta d'immissione all'utente e non è stato specificato un valore predefinito. |
VirtualMachine.Admin.ConnectAddress.Regex |
Usato da un amministratore di vRealize Automation per definire un'espressione regolare in modo che corrisponda a un indirizzo IP per le connessioni terminali, come ad esempio una connessione RDP. In caso di corrispondenza, l'indirizzo IP viene salvato nella proprietà personalizzata di VirtualMachine.Admin.ConnectAddress. In caso contrario, viene designato il primo indirizzo IP disponibile. Ad esempio, se si imposta il valore della proprietà su 10.10.0., sarà possibile selezionare un indirizzo IP da una subnet 10.10.0.* assegnata alla macchina virtuale. Se la subnet non è stata assegnata, la proprietà viene ignorata. Questa proprietà può essere utilizzata con OpenStack. |
VirtualMachine.Admin.ThinProvision |
Determina se utilizzare il thin provisioning su risorse di elaborazione ESX. Il provisioning del disco viene separato dallo storage sottostante. Impostare su True per utilizzare il thin provisioning. Impostare su False per utilizzare il provisioning standard. Questa proprietà è valida per il provisioning virtuale. |
VirtualMachine.Admin.CustomizeGuestOSDelay |
Specifica il tempo di attesa che deve trascorrere dopo il completamento della personalizzazione e prima che inizi la personalizzazione del sistema operativo guest. Il valore deve essere nel formato HH:MM:SS. Se il valore non è impostato, il valore predefinito è un minuto (00:01:00). Se si sceglie di non includere questa proprietà personalizzata, il provisioning terminerà con esito negativo se la macchina virtuale si riavvierà prima che gli elementi di lavoro dell'agente guest siano stati completati. Questa proprietà non si applica al provisioning di Amazon Web Services. |
VirtualMachine.Admin.Datastore.Cluster.ResourceLeaseDurationSec |
Quando si effettua il provisioning in più macchine virtuali e si utilizza SDRS, specifica un valore in secondi, compreso nell'intervallo da 30 a 3600, per la prenotazione di risorse di storage durante la chiamata API RecommendDataStore. È possibile aggiungere questa proprietà a un gruppo di business o un blueprint oppure quando si richiede il provisioning. Il blocco del lease viene applicato solo al datastore utilizzato dalla distribuzione, non a tutti i datastore nel cluster di storage. Il lease viene sbloccato quando il provisioning viene completato o non riesce. Al momento del provisioning non viene applicato alcun blocco alle risorse di storage, se non diversamente specificato. A causa delle dimensioni della memoria, la richiesta simultanea di più di 10 macchine virtuali può causare errori di provisioning. |
VirtualMachine.Admin.NetworkInterfaceType |
Indica il tipo di scheda di rete supportata ed emulata dal sistema operativo guest. Utilizzare per creare una nuova macchina virtuale e assegnare un tipo di adattatore specifico per un modello di operazione di clonazione. Utilizzare per modificare le impostazioni di rete di una nuova macchina virtuale di cui è stato eseguito il provisioning. Sono disponibili le seguenti opzioni:
|
VirtualMachine.Admin.Name |
Specificare il nome della macchina generata per
vSphere, ad esempio CodyVM01. Quando si creano workflow personalizzati o plug-in per la personalizzazione del nome di una macchina virtuale, impostare questa proprietà affinché corrisponda con il nome della macchina virtuale. Con questa proprietà di input interna, l'agente può assegnare un nome alla macchina virtuale.
Nota: Questa proprietà è valida solo per
vSphere.
Il valore specificato nel blueprint non ha effetto su questa proprietà. La proprietà non è pensata per essere utilizzata nella visualizzazione di richieste d'immissione all'utente. Utilizzare la proprietà HostName per visualizzare una richiesta d'immissione all'utente. Se la proprietà viene impostata in runtime, il nome del contenitore creato nell'hypervisor potrebbe non corrispondere al nome del record dell'elemento. |
VirtualMachine.Admin.UUID |
Specifica l'UUID della macchina. L'agente guest registra il valore quando viene creata la macchina. Il valore diventa di sola lettura. Il valore nel blueprint o nel gruppo di proprietà non ha effetto su questa proprietà. |
VirtualMachine.Admin.AgentID |
Specifica l'UUID dell'agente guest. L'agente guest registra il valore quando viene creata la macchina. Il valore diventa di sola lettura. Il valore nel blueprint o nel gruppo di proprietà non ha effetto su questa proprietà. |
VirtualMachine.Admin.Owner |
Specifica il nome utente del proprietario della macchina. |
VirtualMachine.Admin.Approver |
Specifica il nome utente del manager di gruppo che ha approvato la richiesta della macchina. |
VirtualMachine.Admin.Description |
Specifica la descrizione della macchina così come immessa o modificata dal suo proprietario o da un amministratore. |
VirtualMachine.Admin.EncryptPasswords | Se impostata su True, indica che le password degli amministratori sono crittografate. |
VirtualMachine.Admin.AdministratorEmail |
Specifica gli indirizzi email dei manager o gli account di Active Directory per il gruppo di business del blueprint di provisioning. Indirizzi email multipli sono separati da virgole, ad esempio |
VirtualMachine.Admin.TotalDiskUsage |
Specifica lo spazio su disco totale in GB utilizzato dalla macchina, inclusi tutti i dischi specificati dalle proprietà VirtualMachine.DiskN.Size e il file di swap specificato dalla proprietà VMware.Memory. Reservation. Il valore viene specificato in GB, ma lo spazio su disco viene archiviato da vRealize Automation in MB. |
VirtualMachine.Admin.Hostname |
Comunica all'amministratore qual è l'host utilizzato per il provisioning della macchina sull'endpoint. Il valore specificato è implementato sulla macchina e viene popolato durante la raccolta dati. Ad esempio, se la risorsa di elaborazione di una macchina viene cambiata, un agente proxy aggiorna il valore della proprietà
VirtualMachine.Admin.Hostname della macchina.
Nota: È una proprietà di output interna dall'agente che viene popolata durante il processo di raccolta dati e identifica l'host su cui risiede una macchina.
|
VirtualMachine.Admin.ClusterName |
Comunica all'amministratore qual è il cluster che contiene la risorsa di elaborazione che deve essere utilizzata dalla macchina.
Nota: È una proprietà di output interna dall'agente che viene popolata durante il processo di raccolta dati e identifica il cluster in cui risiede una macchina.
|
VirtualMachine.Admin.ApplicationID |
Elenca gli ID di applicazione che possono essere assegnati a una macchina. |
VirtualMachine.Admin.AddOwnerToAdmins |
Impostare su True (predefinito) per aggiungere il proprietario della macchina, specificato dalla proprietà VirtualMachine.Admin.Owner, al gruppo di amministratori locale della macchina. La proprietà non è disponibile per il provisioning mediante clonazione. |
VirtualMachine.Admin.AllowLogin | Impostare su True (predefinito) per aggiungere il proprietario della macchina al gruppo di utenti desktop remoti locale, come specificato dalla proprietà VirtualMachine.Admin.Owner. |
VirtualMachine.Admin.DiskInterfaceType | Indica il tipo di unità disco. Sono supportati le seguenti unità disco:
Questa proprietà è valida per il provisioning virtuale. |
VirtualMachine.Admin.EagerZero | Quando impostato su True, specifica che il provisioning dei dischi della macchina viene eseguito utilizzando il formato di provisioning di VMware Eager zero. Il thick provisioning Eager zero è un disco virtuale di tipo thick che supporta le funzionalità di clustering come la tolleranza agli errori. Lo spazio necessario per il disco virtuale viene allocato al momento della creazione. Al contrario del formato flat, i dati rimanenti nel dispositivo fisico vengono azzerati al momento della creazione del disco virtuale. La creazione di dischi in questo formato potrebbe richiedere molto più tempo rispetto alla creazione di altri tipi di dischi. |
VirtualMachine.Admin.ForceHost |
Specifica il nome dell'host ESX. La proprietà viene rispettata solo se
VirtualMachine.Admin.HostSelectionPolicy è impostata su EXACT_MATCH.
Nota: Questa proprietà è valida solo per
vSphere.
Quando si esegue il provisioning su un cluster vSphere, è possibile utilizzare la proprietà VirtualMachine.Admin.ForceHost per specificare l'host su cui deve essere eseguito il provisioning di una macchina. La proprietà è utilizzata solo se DRS non è impostato su automatico per il cluster. Se sul cluster il DRS è abilitato e impostato su automatico, vSphere riposiziona la macchina fornita in provisioning quando questa viene riavviata. |
VirtualMachine.Admin.HostSelectionPolicy |
Impostare facoltativamente su EXACT_MATCH per richiedere che la macchina venga collocata sull'host specificato dalla proprietà
VirtualMachine.Admin.ForceHost. Se l'host non è disponibile, la richiesta terminerà con esito negativo. Se non viene specificato un host, viene selezionato il prossimo migliore host disponibile. Se impostata su EXACT_MATCH, in caso di memoria insufficiente o di uno stato di manutenzione dell'host specificato, si verificherà un errore.
Nota: La proprietà si applica solo a
vSphere.
|
VirtualMachine.Agent.CopyToDisk | Impostare su True (predefinito) per copiare il file eseguibile dell'agente guest in %System-Drive%\VRM\Build\Bin sul disco della macchina. |
VirtualMachine.Agent.GuiRunOnce | Impostare su True per includere l'esecuzione dell'agente guest nella sezione run once di SysPrep.inf. Impostare su False per far arrestare il workflow di provisioning dall'agente Linux. |
VirtualMachine.Agent.Reboot | Impostare su True (predefinito) per specificare che l'agente guest riavvierà la macchina dopo l'installazione del sistema operativo guest. |
VirtualMachine.CDROM.Attach | Impostare su False per eseguire il provisioning della macchina senza un'unità CD-ROM. L'impostazione predefinita è True. |
VirtualMachine.CPU.Count |
Specifica il numero di CPU, ad esempio 2, allocate sulla macchina. L'impostazione predefinita è il valore specificato dall'impostazione CPU sul blueprint.
Nota: Il valore di questa proprietà personalizzata viene sovrascritto dal valore di CPU sul blueprint in occasione del primo provisioning della macchina.
|
VirtualMachine.Customize.WaitComplete | Impostare su True per evitare che il workflow di provisioning invii gli elementi di lavoro all'agente guest prima che siano state completate tutte le personalizzazioni. Impostare su False per consentire la creazione degli elementi di lavoro prima del completamento della personalizzazione. Questa proprietà non si applica al provisioning di Amazon Web Services. |
VirtualMachine.Core.Count | Se impostata su un valore maggiore di zero, specifica il numero di core per socket per il provisioning della macchina virtuale. È possibile utilizzare questa proprietà in un blueprint per specificare i core per ciascun socket virtuale o il numero totale di socket. Ad esempio, può verificarsi che i termini di licenza limitino il software autorizzato per ciascun socket oppure che i sistemi operativi disponibili riconoscano solo un certo numero di socket che richiede altre CPU come core aggiuntivi. |
VirtualMachine.DiskN.Letter |
Specifica la lettera di unità o il punto di montaggio del disco N di una macchina. L'impostazione predefinita è C. Ad esempio, per specificare la lettera D per Disk 1, definire la proprietà personalizzata nel modo seguente VirtualMachine.Disk1.Letter e immettere il valore D. La numerazione dei dischi deve essere sequenziale. Quando utilizzato in associazione a un agente guest, questo valore specifica la lettera di unità o il punto di montaggio sotto cui viene montato un disco aggiuntivo N dall'agente guest nel sistema operativo guest. |
VirtualMachine.DiskN.IsFixed |
Disabilita la modifica di un disco specifico quando si riconfigura una macchina. Impostare su True per disabilitare la visualizzazione dell'opzione di modifica capacità relativa a un volume specifico. Per il valore True viene fatta distinzione tra maiuscole e minuscole. Il valore N è l'indice in base 0 del disco. In alternativa, è possibile impostare la proprietà personalizzata VirtualMachine.DiskN.IsFixed su True nella tabella VirtualMachineProperties nel database o utilizzare l'interfaccia API Repository per specificare un valore URI come ad esempio../Repository/Data/ManagementModelEntities.svc/VirtualMachines(guid'60D93A8A-F541-4CE0-A6C6-78973AC0F1D2')/VirtualMachineProperties. |
VirtualMachine.DiskN.Label |
Specifica l'etichetta del disco N di una macchina. L'etichetta del disco può contenere al massimo 32 caratteri. La numerazione dei dischi deve essere sequenziale. Quando utilizzato con un agente guest, specifica l'etichetta del disco N di una macchina all'interno del sistema operativo guest. |
VirtualMachine.DiskN.Active |
Impostare su True (predefinito) per specificare che il disco N della macchina è attivo. Impostare su False per specificare che il disco N della macchina non è attivo. |
VirtualMachine.DiskN.FS |
Da utilizzare con l'agente guest di Windows (gugent). Specifica il file system del disco N della macchina. Le opzioni sono NTFS (predefinita), FAT e FAT32. Per un esempio di utilizzo, vedere lo script dell'agente Windows 10_setupdisks.bat. |
VirtualMachine.DiskN.FileSystem |
Da utilizzare con l'agente guest di Linux (gugent). Specifica il file system del disco N della macchina. Le opzioni sono ext3, ext4 e XFS. Per un esempio di utilizzo, vedere lo script dell'agente Linux 30_DiskSetup.sh. |
VirtualMachine.DiskN.Percent |
Specifica la percentuale del disco N che sarà formattata da un agente guest per l'uso della macchina. La macchina non potrà utilizzare la parte di disco rimanente. |
VirtualMachine.DiskN.StorageReservationPolicy |
Specifica il criterio di prenotazione di storage da utilizzare per trovare lo storage per il disco N. Inoltre assegna il criterio di prenotazione di storage denominato a un volume. Per utilizzare questa proprietà, sostituire il numero del volume per N nel nome della proprietà e specificare il nome del criterio di prenotazione di storage come valore. La proprietà equivale al nome del criterio di prenotazione di storage specificato sul blueprint. La numerazione dei dischi deve essere sequenziale. La proprietà è valida per tutte le prenotazioni virtuali e vCloud. La proprietà non è valida per le prenotazioni Fisico, Amazon o OpenStack. È possibile utilizzare VirtualMachine.Disk N.StorageReservationPolicyMode per evitare l'esito negativo del provisioning in caso di spazio insufficiente nei datastore in un criterio di prenotazione storage. Utilizzare questa proprietà personalizzata per consentire a vRealize Automation di selezionare un datastore esterno al criterio di prenotazione storage specificato nei casi in cui lo spazio rimanente nei datastore del criterio non sia sufficiente. |
VirtualMachine.DiskN.StorageReservationPolicyMode |
Alloca il disco N al miglior criterio di prenotazione di storage disponibile. |
VirtualMachine.DiskN.Storage |
Specifica il datastore su cui collocare il disco N della macchina, ad esempio DATASTORE01. Questa proprietà è utilizzata anche per aggiungere un singolo datastore a un blueprint di cloni collegati. N è l'indice (che inizia da 0) del volume da assegnare. Immettere il nome del datastore da assegnare al volume. Questo è il nome del datastore come visualizzato in Percorso di storage nella pagina Modifica risorsa di elaborazione. La numerazione dei dischi deve essere sequenziale. |
VirtualMachine.EPI.Type |
Specifica il tipo di infrastruttura di provisioning esterna. Impostare su BMC per l'integrazione di BMC BladeLogic. Impostare su CitrixProvisioning per l'integrazione del server di provisioning di Citrix. |
VirtualMachine.EULA.AcceptAll |
Impostare su True per specificare che tutti gli EULA dei modelli di VM degli endpoint vCloud Air o vCloud Director sono accettati durante il provisioning. |
VirtualMachine.Host.TpmEnabled | Limita la collocazione di macchine virtuali su host in cui è installato un dispositivo Trust Protection Module (TPM) e questo è riconosciuto da ESX e vSphere. Il valore predefinito è False. Tutti gli host di un cluster devono avere un dispositivo Trust Protection Module installato. Se non vengono trovati host o cluster accettabili, la macchina non può essere fornita in provisioning finché questa proprietà non viene rimossa. |
VirtualMachine.Memory.Size |
Specifica la dimensione della memoria della macchina in MB, ad esempio 1024. L'impostazione predefinita è il valore specificato dall'impostazione della memoria sul blueprint.
Nota: L'impostazione di questa proprietà personalizzata viene sovrascritta dall'impostazione della memoria sul blueprint in occasione del primo provisioning della macchina.
|
VirtualMachine.NetworkN.Address |
Specifica l'indirizzo IP del dispositivo di rete N in una macchina fornita in provisioning con un indirizzo IP statico. L'uso delle proprietà personalizzate VirtualMachine.NetworkN è specifico per blueprint singoli e macchine singole. Quando viene richiesta una macchina, l'allocazione di rete e indirizzo IP viene eseguita prima che la macchina venga assegnata a una prenotazione. Poiché l'allocazione dei blueprint in una prenotazione specifica non è garantita, non utilizzare questa proprietà su una prenotazione. Questa proprietà non è supportata per NAT su richiesta o reti instradate su richiesta |
VirtualMachine.NetworkN.AdditionAddressM |
Definisce ulteriori indirizzi IP M allocati per un'istanza di OpenStack per la rete N, ad esclusione del set di indirizzi IP specificato dalla proprietà VirtualMachine.NetworkN.Address. . Altri indirizzi vengono visualizzati nella scheda Rete nella colonna Indirizzi aggiuntivi. Questa proprietà viene utilizzata dalla raccolta dati dello stato della macchina OpenStack. Sebbene i dati di questa proprietà siano raccolti soltanto dall'endpoint OpenStack, non è specifica per quest'ultimo e può essere utilizzata per l'estensibilità del ciclo di vita da altri tipi di endpoint. Questa proprietà non è supportata per NAT su richiesta o reti instradate su richiesta |
VirtualMachine.NetworkN.AddressType |
Specifica come viene fornita l'allocazione dell'indirizzo IP al provider della rete, dove Network
N è il numero della rete, a iniziare da 0. Sono disponibili i seguenti valori:
Il valore MANUAL richiede anche la specificazione di un indirizzo IP. Questa proprietà è disponibile per la configurazione di componenti macchina vCloud Air, vCloud Director e vSphere nel blueprint. Vedere anche VirtualMachine.NetworkN.Name. Questa proprietà non è supportata per NAT su richiesta o reti instradate su richiesta |
VirtualMachine.NetworkN.MacAddressType |
Indica se l'indirizzo MAC del dispositivo di rete N è generato o definito dall'utente (statico). La proprietà è disponibile per la clonazione. Il valore predefinito è generated. Se il valore è static, è necessario utilizzare anche VirtualMachine.NetworkN.MacAddress per specificare l'indirizzo MAC. L'uso delle proprietà personalizzate VirtualMachine.NetworkN è specifico per blueprint singoli e macchine singole. Quando viene richiesta una macchina, l'allocazione di rete e indirizzo IP viene eseguita prima che la macchina venga assegnata a una prenotazione. Poiché l'allocazione dei blueprint in una prenotazione specifica non è garantita, non utilizzare questa proprietà su una prenotazione. Questa proprietà non è supportata per NAT su richiesta o reti instradate su richiesta |
VirtualMachine.NetworkN.MacAddress |
Specifica l'indirizzo MAC di un dispositivo di rete N. La proprietà è disponibile per la clonazione. Se il valore di VirtualMachine.NetworkN.MacAddressType è generated, la proprietà contiene l'indirizzo generato. Se il valore di VirtualMachine.NetworkN.MacAddressType è static, la proprietà specifica l'indirizzo MAC. Per le macchine virtuali fornite in provisioning sugli host del server ESX, l'indirizzo deve essere incluso nell'intervallo specificato da VMware. Per informazioni dettagliate, consultare la documentazione di vSphere. L'uso delle proprietà personalizzate VirtualMachine.NetworkN è specifico per blueprint singoli e macchine singole. Quando viene richiesta una macchina, l'allocazione di rete e indirizzo IP viene eseguita prima che la macchina venga assegnata a una prenotazione. Poiché l'allocazione dei blueprint in una prenotazione specifica non è garantita, non utilizzare questa proprietà su una prenotazione. Questa proprietà non è supportata per NAT su richiesta o reti instradate su richiesta |
VirtualMachine.NetworkN.Name |
Specifica il nome della rete a cui connettersi, ad esempio il dispositivo di rete N a cui la macchina è collegata. Equivale a una scheda di rete (NIC). Per impostazione predefinita, viene assegnata una rete dai percorsi di rete disponibili sulla prenotazione su cui viene eseguito il provisioning della macchina. Vedere anche VirtualMachine.NetworkN.AddressType. È possibile assicurarsi che un dispositivo di rete sia collegato a una rete specifica impostando il valore di questa proprietà sul nome di una rete su una prenotazione disponibile. Ad esempio, se si forniscono proprietà per N= 0 e 1, si ottengono due schede di rete e il rispettivo valore assegnato, purché la rete sia selezionata nella prenotazione associata. L'uso delle proprietà personalizzate VirtualMachine.NetworkN è specifico per blueprint e macchine. Quando viene richiesta una macchina, l'allocazione di rete e indirizzo IP viene eseguita prima che la macchina venga assegnata a una prenotazione. Poiché l'allocazione dei blueprint in una prenotazione specifica non è garantita, non utilizzare questa proprietà su una prenotazione. Questa proprietà non è supportata per NAT su richiesta o reti instradate su richiesta Per un esempio di come utilizzare questa proprietà personalizzata per impostare VirtualMachine.Network0.Name in modo dinamico in base alla selezione di un utente da un elenco di reti disponibili predefinite, vedere il post di blog Adding a Network Selection Drop-Down in vRA 7. |
VirtualMachine.NetworkN.PortID |
Specifica l'ID della porta da utilizzare per il dispositivo di rete N quando si utilizza un gruppo dvPort con un vSphere Distributed Switch. L'uso delle proprietà personalizzate VirtualMachine.NetworkN è specifico per blueprint singoli e macchine singole. Quando viene richiesta una macchina, l'allocazione di rete e indirizzo IP viene eseguita prima che la macchina venga assegnata a una prenotazione. Poiché l'allocazione dei blueprint in una prenotazione specifica non è garantita, non utilizzare questa proprietà su una prenotazione. Questa proprietà non è supportata per NAT su richiesta o reti instradate su richiesta |
VirtualMachine.NetworkN.NetworkProfileName |
Specifica il nome di un profilo di rete da cui assegnare un indirizzo IP statico al dispositivo di rete
N o da cui ottenere l'intervallo degli indirizzi IP statici che possono essere assegnati a un dispositivo di rete
N di una macchina clonata, dove
N=0 per il primo dispositivo, 1 per il secondo e così via.
Il profilo di rete a cui la proprietà punta viene utilizzato per allocare un indirizzo IP. La proprietà determina la rete a cui la macchina si connette, in base alla prenotazione. Cambiando il valore di questa proprietà dopo l'assegnazione della rete, i valori degli indirizzi IP previsti per le macchine designate non saranno influenzati. Con il provisioning basato su WIM per macchine virtuali, è possibile utilizzare questa proprietà per specificare un profilo di rete e un'interfaccia di rete oppure è possibile utilizzare la sezione Rete della pagina Prenotazione virtuale.
Sono disponibili i seguenti attributi del profilo di rete per abilitare l'assegnazione di IP statici in un blueprint di clonazione:
L'uso delle proprietà personalizzate VirtualMachine.NetworkN è specifico per blueprint singoli e macchine singole. Quando viene richiesta una macchina, l'allocazione di rete e indirizzo IP viene eseguita prima che la macchina venga assegnata a una prenotazione. Poiché l'allocazione dei blueprint in una prenotazione specifica non è garantita, non utilizzare questa proprietà su una prenotazione. Non è possibile utilizzare questa proprietà personalizzata per definire un NAT su richiesta o un nome di profilo di rete instradata su richiesta. Dato che i nomi dei profili di rete su richiesta vengono generati al momento dell'allocazione (durante il provisioning), i loro nomi sono sconosciuti quando si crea o si modifica il blueprint. Per specificare le informazioni sulla rete su richiesta di NSX, utilizzare il componente di rete applicabile nella tela di progettazione del blueprint per i componenti macchina vSphere. |
|
Configura gli attributi del profilo di rete specificato in VirtualMachine.NetworkN.NetworkProfileName. L'uso delle proprietà personalizzate VirtualMachine.NetworkN è specifico per blueprint singoli e macchine singole. Quando viene richiesta una macchina, l'allocazione di rete e indirizzo IP viene eseguita prima che la macchina venga assegnata a una prenotazione. Poiché l'allocazione dei blueprint in una prenotazione specifica non è garantita, non utilizzare questa proprietà su una prenotazione. Quando si specificano valori per suffissi di ricerca DNS multipli utilizzando VirtualMachine.NetworkN.DnsSearchSuffixes, è possibile utilizzare le virgole per separare i valori per una distribuzione Windows. Queste proprietà non sono supportate per NAT su richiesta o reti instradate su richiesta |
VirtualMachine.Rdp.File |
Specifica il file che contiene le impostazioni di RDP da utilizzare all'apertura di un collegamento RDP alla macchina. Può essere utilizzato con VirtualMachine.Rdp.SettingN o in alternativa a essa. Il file deve trovarsi nella cartella vRA_installation_dir\Server\Website\Rdp. È necessario creare la directory Rdp. Per informazioni correlate, vedere VirtualMachine.Rdp.SettingN. |
VirtualMachine.Rdp.SettingN |
Specifica le impostazioni di RDP da utilizzare all'apertura di un collegamento RDP alla macchina. N è un numero unico utilizzato per distinguere un'impostazione RDP da un'altra. Ad esempio, per specificare il livello di autenticazione RDP in modo che non siano impostati requisiti di autenticazione, definire la proprietà personalizzata VirtualMachine.Rdp.Setting1 e impostare il valore al livello di autenticazione level:i:3. Per informazioni sulle impostazioni di RDP disponibili e sulla loro sintassi corretta, consultare la documentazione di RDP di Microsoft Windows, ad esempio la sezione relativa alle impostazioni di RDP per i servizi Desktop remoto di Windows Server. Per informazioni correlate, vedere VirtualMachine.Rdp.File. |
VirtualMachine.Reconfigure.DisableHotCpu |
Impostare su True per impostare l'azione di riconfigurazione macchina in modo che riavvii la macchina specificata. Per impostazione predefinita, l'azione di riconfigurazione macchina non riavvia la macchina. L'aggiunta a caldo di CPU, memoria o storage causa l'esito negativo dell'azione di riconfigurazione macchina e di conseguenza la macchina non viene riavviata, a meno che non sia abilitata l'impostazione Hot Add in vSphere per la macchina o il modello. È possibile aggiungere VirtualMachine.Reconfigure.DisableHotCpu=true a un componente macchina in un blueprint vRealize Automation per disabilitare l'impostazione Hot Add e forzare il riavvio della macchina indipendentemente dall'impostazione vSphere Hot Add. La proprietà personalizzata è disponibile solo per i tipi di macchina che supportano la riconfigurazione hardware, che sono vSphere, vCloud Air e vCloud Director. |
VirtualMachine.Request.Layout |
Specifica il layout della proprietà da utilizzare nella pagina di richiesta della macchina virtuale. Il valore deve corrispondere al nome del layout da utilizzare. |
VirtualMachine.Software.Execute |
Se è impostata su True, supporta gli agenti guest per il provisioning di Amazon Web Services. Utilizzare questa proprietà con le proprietà personalizzate VirtualMachine.SoftwareN.Name e VirtualMachine.SoftwareN.ScriptPath per configurare e utilizzare agenti guest nel provisioning di Amazon Web Services. |
VirtualMachine.SoftwareN.Name |
Specifica il nome descrittivo di un'applicazione software N o script per l'installazione o l'esecuzione durante il provisioning. Questa è una proprietà facoltativa e a solo scopo informativo. Non ha una funzione reale per il workflow di clonazione avanzato o per l'agente guest, ma è utile per una selezione personalizzata del software in un'interfaccia utente o per la creazione di report sull'uso del software. |
VirtualMachine.SoftwareN.ScriptPath |
Specifica il percorso completo dello script d'installazione di un'applicazione. Il percorso deve essere un percorso assoluto valido, così come visto dal sistema operativo guest, e deve includere il nome del file dello script. È possibile passare i valori delle proprietà personalizzate come parametri allo script inserendo {CustomPropertyName} nella stringa del percorso. Se ad esempio si ha una proprietà personalizzata chiamata ActivationKey il cui valore è 1234, il percorso dello script è D:\InstallApp.bat –key {ActivationKey}. L'agente guest esegue il comando D:\InstallApp.bat –key 1234. Il file dello script può quindi essere programmato per accettare e utilizzare questo valore. È anche possibile passare i valori delle proprietà personalizzate come parametri allo script inserendo {YourCustomProperty} nella stringa del percorso. Ad esempio, l'immissione del valore \\vra-scripts.mycompany.com\scripts\changeIP.bat esegue lo script changeIP.bat da una posizione condivisa, tuttavia l'immissione del valore \\vra-scripts.mycompany.com\scripts\changeIP.bat {VirtualMachine.Network0.Address} esegue lo script changeIP, ma passa anche il valore della proprietà VirtualMachine.Network0.Address allo script come parametro. Immettere {Owner} per passare il nome del proprietario della macchina allo script. |
VirtualMachine.ScriptPath.Decrypt |
Consente a vRealize Automation di ottenere una stringa crittografata che viene passata come una dichiarazione della proprietà personalizzata VirtualMachine.SoftwareN.ScriptPath formattata in precedenza alla riga di comando gugent. È possibile fornire una stringa crittografata, come ad esempio la password, come proprietà personalizzata in un argomento della riga di comando. Ciò consente di memorizzare le informazioni crittografate che l'agente guest può decrittografare e comprendere come argomento della linea di comando valido. Ad esempio, la stringa della proprietà personalizzata
Per crittografare la password, è possibile creare una proprietà personalizzata
vRealize Automation, ad esempio
MyPassword = password , e consentire la crittografia selezionando la casella di testo disponibile. L'agente guest decrittografa la voce
[MyPassword] con il valore nella proprietà personalizzata
MyPassword ed esegue lo script come
c:\dosomething.bat password .
Se si imposta VirtualMachine.ScriptPath.Decrypt su False o non si crea la proprietà personalizzata VirtualMachine.ScriptPath.Decrypt, la stringa all'interno delle parentesi quadre ([ e ]) non viene decrittografata. |
VirtualMachine.SoftwareN.ISOName |
Specifica il percorso e il nome del file ISO relativo alla radice del datastore. Il formato è /folder_name/subfolder_name/file_name.iso. Se il valore non viene specificato, l'immagine ISO non viene montata. |
VirtualMachine.SoftwareN.ISOLocation |
Specifica il percorso di storage che contiene il file dell'immagine ISO che deve essere utilizzato dall'applicazione o dallo script. Formattare il percorso così come appare sulla prenotazione dell'host, ad esempio netapp-1:it_nfs_1. Se il valore non viene specificato, l'immagine ISO non viene montata. |
VirtualMachine.Storage.Name | Identifica il percorso di storage su cui risiede la macchina. L'impostazione predefinita è il valore specificato nella prenotazione utilizzata per eseguire il provisioning della macchina. |
VirtualMachine.Storage.AllocationType |
Archivia i gruppi raccolti in un singolo datastore. Un ambiente distribuito archivia i dischi in modalità round-robin. Specificare uno dei valori seguenti:
Per un esempio di come utilizzare la proprietà VirtualMachine.Storage.AllocationType per creare cluster di datastore, vedere il post di blog Keeping Multiple Disks Together. |
VirtualMachine.Storage.Cluster.Automation.Enabled | Se impostata su True, l'automazione del cluster di storage sulla macchina è abilitata. Se impostata su False, l'automazione del cluster di storage sulla macchina è disabilitata. Il tipo di automazione del cluster di storage è determinato dalla proprietà personalizzata VirtualMachine.Storage.Cluster.Automation.Behavior. |
VirtualMachine.Storage.Cluster.Automation.Behavior | Specifica un tipo di comportamento SDRS quando VirtualMachine.Storage.Cluster.Automation.Enabled è impostata su True. I valori dei tipi di comportamento disponibili sono automated o manual. Le proprietà VirtualMachine.Storage.Cluster.Automation.Enabled e VirtualMachine.Storage.Cluster.Automation.Behavior vengono impostate dopo il completamento del provisioning della macchina e dopo il termine della raccolta dati di inventario. Se l'automazione è disabilitata, VirtualMachine.Storage.Cluster.Automation.Behavior non è presente nella macchina. |
VirtualMachine.Storage.ReserveMemory |
Impostare su True per gestire l'allocazione di storage vSwap per garantire la disponibilità e impostare l'allocazione nella prenotazione. L'allocazione di vSwap è presa in esame quando si crea o si riconfigura una macchina virtuale. Il controllo allocazione di vSwap è disponibile solo per gli endpoint
vSphere.
Nota: Se non si specifica la proprietà personalizzata
VirtualMachine.Storage.ReserveMemory quando si crea o si esegue il provisioning della macchina da
vRealize Automation, la disponibilità dello spazio per lo swap non è assicurata. Se si aggiunge la proprietà per una macchina già fornita in provisioning, e la prenotazione allocata è piena, lo storage allocato nella prenotazione potrebbe superare lo storage allocato effettivo.
|
VirtualMachine.VDI.Type | Specifica il tipo di Virtual Desktop Infrastructure. Per il provisioning XenDesktop, impostare su XenDesktop. |
VMware.AttributeN.Name |
Specifica il nome di un attributo in vRealize Orchestrator. Ad esempio, specifica il valore dell'attributo utilizzato nella proprietà VMware.AttributeN.Name. Sostituire la lettera N con un numero, partendo da 0 e aumentando per ogni attributo da impostare. |
VMware.AttributeN.Value |
Specifica il valore dell'attributo utilizzato nella proprietà VMware.AttributeN.Name. Sostituire la lettera N con un numero, partendo da 0 e aumentando per ogni attributo da impostare. |
VMware.Endpoint.Openstack.IdentityProvider.Domain.Name |
Consente a
vRealize Automation di supportare l'autenticazione nome-dominio Keystone V3 necessaria. Se Keystone V3 è attivo, è possibile utilizzare la proprietà per designare un dominio specifico per l'endpoint OpenStack in modo da effettuare l'autenticazione con un provider di identità OpenStack Keystone V3.
|
VMware.Endpoint.Openstack.IdentityProvider.Version | Specifica la versione del provider di identità OpenStack (Keystone) da utilizzare durante l'autenticazione di un endpoint OpenStack. Configurare un valore pari a 3 per effettuare l'autenticazione con il provider di identità OpenStack Keystone V3. Se si sceglie un altro valore o se non si usa questa proprietà personalizzata, l'autenticazione utilizza per impostazione predefinita Keystone V2. |
VMware.Endpoint.Openstack.Release | Obsoleto. Specifica la versione di OpenStack, ad esempio Havana o Icehouse, quando si crea un endpoint OpenStack. Richiesta per il provisioning di OpenStack 6.2.1, 6.2.2 e 6.2.3. |
VMware.Endpoint.NSX.HideDiscoveredSecurityObjects |
Impostare su true per nascondere gli oggetti di sicurezza appena rilevati nel tenant attivo per gli endpoint NSX a cui gli oggetti di sicurezza sono associati. In caso contrario, tutti i nuovi oggetti di sicurezza sono disponibili per tutti i tenant dopo la raccolta dei dati, a condizione che l'oggetto di sicurezza sia relativo a un endpoint in cui si dispone di una prenotazione. Questa opzione consente di impedire agli utenti di accedere agli oggetti di sicurezza quando si desidera assegnare tali oggetti a un singolo tenant o nasconderli da tutti i tenant. Impostare su false per riattivare il valore globale, che rende tutti i nuovi oggetti di sicurezza disponibili per tutti i tenant dopo la raccolta dei dati, a condizione che l'oggetto di sicurezza sia relativo a un endpoint in cui si dispone di una prenotazione. Per rendere effettiva l'impostazione, l'amministratore di struttura aggiunge la proprietà personalizzata VMware.Endpoint.NSX.HideDiscoveredSecurityObjects all'endpoint NSX associato a un endpoint vSphere. L'impostazione viene applicata alla successiva raccolta dati dell'inventario. Gli oggetti di sicurezza esistenti restano invariati.
Per modificare l'impostazione tenancy di un oggetto di sicurezza per cui è già stata effettuata la raccolta dati, ad esempio oggetti di sicurezza esistenti dopo l'aggiornamento alla versione di
vRealize Automation corrente, è possibile modificare l'impostazione ID tenant dell'oggetto di sicurezza a livello programmatico utilizzando l'API REST di
vRealize Automation o
vRealize CloudClient. Le impostazioni ID tenant disponibili per l'endpoint
NSX sono le seguenti:
|
VMware.Hardware.Version |
Specifica la versione hardware della macchina virtuale da utilizzare per le impostazioni di vSphere. Attualmente i valori supportati sono vmx-04, vmx-07, vmx-08, vmx-09 e vmx-10. Questa proprietà è applicabile per i workflow VM Create e VM Update ed è disponibile solo per i blueprint dei workflow di base. |
VMware.VirtualCenter.OperatingSystem |
Specifica la versione del sistema operativo guest di vCenter Server (VirtualMachineGuestOsIdentifier) con cui vCenter Server crea la macchina. Questa versione del sistema operativo deve corrispondere alla versione del sistema operativo da installare sulla macchina fornita in provisioning. Gli amministratori possono creare gruppi di proprietà utilizzando uno di diversi set di proprietà, ad esempio VMware[OS_Version]Properties, che sono predefiniti per includere i valori di VMware.VirtualCenter.OperatingSystem corretti. Questa proprietà è valida per il provisioning virtuale. Quando questa proprietà ha un valore non Windows, l'opzione dell'interfaccia utente Connessione con RDP viene disabilitata. La proprietà può essere utilizzata in un blueprint virtuale, cloud o fisico. Per informazioni correlate, vedere il tipo di enumerazione VirtualMachineGuestOsIdentifier nella documentazione di API/SDK di vSphere. Per l'elenco dei valori correntemente accettati, vedere la documentazione di vCenter Server. |
VMware.SCSI.Type |
Per i componenti macchina
vCloud Air,
vCloud Director o
vSphere nei blueprint, specifica il tipo di macchina SCSI utilizzando uno dei seguenti valori con distinzione tra maiuscole/minuscole:
La proprietà VMware.SCSI.Type non è disponibile per l'uso con il workflow di provisioning CloneWorkflow. Se si specifica il workflow di provisioning CloneWorkflow quando si configura il componente macchina nella tela di progettazione del blueprint, non è possibile utilizzare la proprietà VMware.SCSI.Type. |
VMware.SCSI.Sharing |
Specifica la modalità di condivisione del bus SCSI VMware della macchina. I valori possibili sono basati sul valore ENUM VirtualSCSISharing e includono noSharing, physicalSharing e virtualSharing. Se si specifica il workflow di provisioning CloneWorkflow quando si configura il componente macchina nella tela di progettazione del blueprint, la proprietà VMware.SCSI.Sharing non è disponibile. La proprietà VMware.SCSI.Sharing non è disponibile per l'uso con il workflow di provisioning CloneWorkflow. Se si specifica il workflow di provisioning CloneWorkflow quando si configura il componente macchina nella tela di progettazione del blueprint, non è possibile utilizzare la proprietà VMware.SCSI.Sharing. |
VMware.Memory.Reservation |
Definisce la quantità di memoria riservata per la macchina virtuale in MB, ad esempio 1024. Se si imposta questo valore, le dimensioni del file di scambio della macchina virtuale su disco vengono inoltre ridotte del valore specificato. |
VMware.Network.Type |
Specifica la rete di connessione della VM come specificato nella prenotazione. La scheda di rete o la macchina devono essere connessi a una rete unica.
Sono disponibili i seguenti valori di tipi di scheda:
Impostare su E1000 quando si esegue il provisioning di macchine virtuali Windows a 32 bit su host di server ESX, per assicurarsi che le macchine siano create con la scheda di rete corretta. Questa proprietà non è utilizzata per il provisioning fisico. |
VMware.Ovf.Thumbprint |
Se il file OVF risiede su un server HTTPS dotato di un certificato, questa proprietà archivia il valore dell'identificazione personale del certificato e viene utilizzata per convalidare il certificato. Quando il file OVF è ospitato su un server HTTP, la proprietà non ha alcuna rilevanza. La proprietà viene creata automaticamente quando si importa un OVF utilizzando il workflow di provisioning
ImportOvfWorkflow nell'interfaccia utente del componente blueprint. Se si crea il blueprint tramite programmazione con le API REST di
vRealize Automation o
vRealize CloudClient, è necessario creare manualmente la proprietà.
Nota: L'identificazione personale può essere archiviata in un formato con dati separati da virgole per supportare una catena di certificati.
Quando VMware.Ovf.TrustAllCertificates è presente e impostata su true, la proprietà VMware.Ovf.Thumbprint viene ignorata. |
VMware.Ovf.TrustAllCertificates |
Quando la proprietà è presente ed è impostata su true, la proprietà Vmware.Ovf.Thumbprint viene ignorata e non viene eseguita alcuna convalida del certificato nell'importazione di un file OVF utilizzando il workflow di provisioning ImportOvfWorkflow. |
VMware.Ovf.Configuration.X |
Un OVF può contenere proprietà configurabili dall'utente, ad esempio una proprietà che imposta la password root di una macchina virtuale con provisioning effettuato dal file OVF. Quando si importa un OVF in un blueprint, le proprietà configurabili dall'utente definite nel file OVF vengono analizzate e convertite in proprietà personalizzate con formato Vmware.Ovf.Configuration.X, dove X è il nome della proprietà configurabile dall'utente dal file OVF. |
VMware.VCenterOrchestrator.EndpointName |
Sovrascrive un'impostazione di endpoint specificata o specifica di utilizzare un particolare endpoint durante il processo di provisioning IaaS di vRealize Automation. Il valore di questa proprietà può essere impostato su un endpoint vRealize Orchestrator idoneo, come VRO esterno, disponibile nell'ambiente. |
VMware.VirtualCenter.Folder |
Specifica il nome della cartella dell'inventario nel data center in cui inserire la macchina virtuale. Il valore predefinito è VRM, che è anche la cartella di vSphere in cui vRealize Automation posiziona le macchine fornite in provisioning se la proprietà non è utilizzata. Questo valore può essere un percorso con più cartelle, ad esempio production\email servers. Un agente proxy crea la cartella specificata in vSphere se la cartella non esiste. Per i nomi delle cartelle, viene fatta distinzione tra maiuscole e minuscole. Questa proprietà è disponibile per il provisioning virtuale. |
VDI.Server.Website |
Specifica il nome del server del sito dell'interfaccia Web di Citrix da utilizzare nella connessione alla macchina. Se il valore di
VDI.Server.Name è una farm XenDesktop, questa proprietà deve avere un valore appropriato o il proprietario della macchina non potrà connettersi alla macchina utilizzando XenDesktop. Se questa proprietà non è specificata, la proprietà
VDI.Server.Name definisce il DDC (Desktop Delivery Controller) a cui connettersi, che deve essere rappresentato da un server che ospita un DDC.
Nota: Se l'interfaccia Web (WI) di Citrix è stata sostituita con StoreFront (SF), è possibile utilizzare questa proprietà invece di
VDI.Server.Name per connettersi al server XenDesktop. Un valore di esempio è
VDI.Server.Website=sqa-xddc-7.sqa.local/Citrix/StoreWeb. Vedere
VDI.Server.Name per ulteriori informazioni.
|
VDI.Server.Name | Specifica il nome del server, che ospita il DDC, con cui eseguire la registrazione o il nome di una farm XenDesktop che contiene i DDC con cui eseguire la registrazione. Se il valore è il nome di una farm XenDesktop, il valore della proprietà VDI.Server.Website deve essere l'URL di un sito d'interfaccia Web di Citrix appropriato da utilizzare nella connessione alla macchina.
Se il valore è il nome di un server, ed è stato installato almeno un agente VDI XenDesktop generale senza specificare un server DDC, questo valore reindirizza la richiesta al server desiderato. Se il valore è il nome di un server e sono stati installati solo agenti VDI XenDesktop dedicati per server DDC specifici, questo valore deve corrispondere esattamente al nome del server configurato per un agente dedicato.
Nota: Per ulteriori informazioni su come rendere StoreFront la pagina predefinita in IIS, consultare la documentazione di Citrix. Vedere anche
VDI.Server.Website.
Nota: I cambiamenti nel protocollo dell'interfaccia Web di Citrix hanno un impatto su come viene riconosciuto il valore predefinito di
VDI.Server.Name. Il valore della proprietà
VDI.Server.Name è utilizzato come stringa di connessione predefinita per aprire l'interfaccia Web di Citrix quando gli utenti si connettono a un desktop virtuale. Essa è sempre composta dai dati di DNS/IP del server XD. Se il valore non consente la connessione all'interfaccia di Citrix, non sarà possibile accedere alle proprie macchine virtuali. Tuttavia, è possibile utilizzare la proprietà personalizzata
VDI.Server.Website quando l'interfaccia Web di Citrix è ospitata su un server diverso dal server di XenDesktop. Quando questa proprietà è presente sulla VM, è utilizzata al posto di
VDI.Server.Name.
|
VDI.Server.Group | Per XenDesktop 5, specifica il nome del gruppo di XenDesktop a cui aggiungere macchine e il nome del catalogo a cui appartiene il gruppo, nel formato group_name;catalog_name. Per XenDesktop 4, specifica il nome del gruppo di XenDesktop a cui devono essere aggiunte le macchine. Sono supportati i gruppi preassegnati di XenDesktop 4. |
VDI.ActiveDirectory.Interval | Specifica un valore di intervallo opzionale, sotto forma di lasso di tempo, per il controllo della registrazione di Active Directory della macchina VDI (Virtual Desktop Infrastructure). Il valore predefinito è 00:00:15 (15 secondi). |
VDI.ActiveDirectory.Timeout | Specifica un valore di timeout opzionale da attendere prima di ripetere la registrazione di Active Directory. Il valore predefinito è 00:00:15 (30 minuti). |
VDI.ActiveDirectory.Delay | Specifica un valore di ritardo opzionale, sotto forma di lasso di tempo, tra l'aggiunta riuscita di una macchina ad Active Directory e l'inizio della registrazione di XenDesktop. Il valore predefinito è 00:00:05 (5 secondi). |
Vrm.DataCenter.Location | Consente di utilizzare un blueprint per il provisioning di macchine su più di una risorsa di elaborazione. È possibile aggiungere la proprietà Vrm.DataCenter.Location a un blueprint, oppure abilitare l'opzione Visualizza posizione su richiesta nel blueprint, per rendere obbligatoria l'indicazione della posizione di un data center quando si richiede il provisioning di una macchina.
Nota: Se si abilita l'opzione
Visualizza posizione su richiesta nel blueprint, non è necessario aggiungere anche la proprietà personalizzata.
Le posizioni dei data center sono configurate in un file denominato DataCenterLocations.xml, che fornisce i valori delle posizioni applicati alle risorse di elaborazione. Per informazioni correlate all'aggiunta di posizioni dei data center, vedere lo scenario relativo all'aggiunta di posizioni di data center per le distribuzioni tra regioni. Poiché la proprietà Vrm.DataCenter.Location non può accedere ai contenuti del file DatacenterLocations.xml, è necessario che gli utenti forniscano valori della proprietà che corrispondano alle posizioni presenti nel file DataCenterLocations.xml. Utilizzare questa proprietà se si desidera utilizzare il valore della posizione del data center come input di un'azione esterna per un'altra proprietà personalizzata. |
Vrm.DataCenter.Policy | Specifica se il provisioning deve utilizzare una risorsa di elaborazione associata a una posizione particolare o se una posizione è adatta. Per attivare questa funzionalità, è necessario aggiungere data center a un file di posizioni. Associare ogni risorsa di elaborazione a una posizione. Impostare su Exact (impostazione predefinita) per eseguire il provisioning di una macchina richiesta su una risorsa di elaborazione associata a una posizione specificata sul blueprint. Se nessuna prenotazione corrisponde alla posizione richiesta, la richiesta non riesce. Se la proprietà non è presente, viene utilizzata l'impostazione predefinita Exact. Impostare su NonExact per eseguire il provisioning di una macchina richiesta su una risorsa di elaborazione con capacità sufficiente e associata a una posizione specificata sul blueprint. Se tale risorsa di elaborazione non è disponibile, viene utilizzata la prossima risorsa di elaborazione disponibile con capacità sufficiente, senza considerare la posizione. |
Vrm.ProxyAgent.Uri |
Consente di ignorare il valore Vrm.ProxyAgent.Uri predefinito derivato dall'indirizzo dell'endpoint VMPS nel file di configurazione del servizio di gestione di vRealize Automation. La configurazione viene spesso impostata sulla macchina locale ma potrebbe essere necessario impostarla sull'indirizzo IP virtuale (VIP). È possibile specificare la proprietà personalizzata Vrm.ProxyAgent.Uri in un blueprint. La sintassi può ad esempio essere la seguente:
Vrm.ProxyAgent.Uri=https://
loadbalancer-vip/VMPS2Proxy
|
Vrm.Software.IdNNNN Questa riga è specifica di BMC BladeLogic. |
Specifica un lavoro software o un criterio da applicare a tutte le macchine fornite in provisioning in base a quel blueprint. Impostare il valore su
job_type=job_path, dove
job_type è il numero che rappresenta il tipo di lavoro BMC BladeLogic e
job_path è la posizione del lavoro in BMC BladeLogic, ad esempio
4=/Utility/putty .
NNNN è un numero compreso tra 1000 e 1999. La prima proprietà deve iniziare con 1000 e aumentare in ordine numerico per ogni proprietà aggiuntiva.
1 — AuditJob 2 — BatchJob 3 — ComplianceJob 4 — DeployJob 5 — FileDeployJob 6 — NSHScriptJob 7 — PatchAnalysisJob 8 — SnapshotJob |
Vrm.Software.IdNNNN Questa riga è specifica di HP Server Automation. |
(Facoltativo) Specifica un criterio di HP Server Automation da applicare a tutte le macchine fornite in provisioning in base a quel blueprint. NNNN è un numero compreso tra 1000 e 1999. La prima proprietà deve iniziare con 1000 e aumentare in ordine numerico per ogni proprietà aggiuntiva. |