Le decisioni di progettazione per la virtualizzazione del SDDC devono essere correlate alla distribuzione e supportare le specifiche di ESXi e vCenter Server.
Considerare le seguenti decisioni di progettazione quando si pianifica la distribuzione di host ESXi.
ESXi
- Utilizzare uno strumento come VMware Capacity Planner per analizzare le prestazioni e l'uso dei server esistenti.
- Utilizzare le piattaforme server supportate che sono elencate nella Guida alla compatibilità VMware.
- Verificare che l'hardware soddisfi i requisiti di sistema minimi richiesti per l'esecuzione di ESXi.
- Per eliminare la variabilità e realizzare un'infrastrutture gestibile e supportabile, standardizzare la configurazione fisica degli host ESXi.
- È possibile distribuire host ESXi manualmente o utilizzando un metodo d'installazione automatizzato come vSphere Auto Deploy. Un valido approccio consiste nel distribuire il cluster di gestione manualmente e implementare vSphere Auto Deploy al crescere dell'ambiente.
vCenter Server
- È possibile distribuire vCenter Server come appliance virtuale Linux o su una macchina fisica o virtuale Windows a 64 bit.
Nota: vCenter Server su Windows scala fino a supportare un massimo di 10.000 macchine virtuali accese. L'appliance vCenter Server è una scelta alternativa che ha i vantaggi di essere preconfigurata e di permettere di distribuire più rapidamente e di ridurre i costi delle licenze dei sistemi operativi. Quando si utilizza un database Oracle esterno, l'appliance vCenter Server può supportare un massimo di 10.000 macchine virtuali.
- Fornire risorse di sistema virtuale sufficienti per vCenter Server.
- Distribuire vSphere Web Client e vSphere Client per le interfacce utente nell'ambiente. Distribuire vSphere Command Line Interface (vCLI) o vSphere PowerCLI per la riga di comando e la gestione dello scripting. vCLI e vSphere SDK for Perl sono inclusi in vSphere Management Assistant.