Sebbene sia possibile utilizzare vMotion con vSphere Client per eseguire la migrazione delle macchine virtuali tra il data center locale e gli SDDC, l'uso di una soluzione di automazione come PowerCLI o le API di vSphere diventa sempre più necessario con l'aumentare del numero di macchine virtuali migrate. Non esiste una definizione formale del numero di macchine virtuali che costituiscono una migrazione "in blocco", ma nella maggior parte dei casi si consideri che se non è possibile contare le macchine virtuali con le dita di una sola mano, una soluzione di migrazione in blocco è da ritenersi appropriata.

Per implementare la migrazione in blocco, è possibile utilizzare l'automazione API o la riga di comando (PowerShell), come descritto nel white paper Migrazione del carico di lavoro multicloud. Per ulteriori opzioni di GUI e REST API, scaricare l'utilità Cross vCenter Workload Migration Utility.

Riepilogo delle configurazioni supportate

La tabella seguente riepiloga le configurazioni supportate per la migrazione ibrida in blocco.
Tabella 1. Riepilogo delle configurazioni supportate per la migrazione ibrida in blocco
Versione di vSphere locale Connettività di rete Versione VDS locale
vSphere 5.0, 5.1, 5.5, 6.0 e 6.5 Internet o AWS Direct Connect e VPN L2 creati tramite HCX Qualsiasi commutatore distribuito VMware, commutatore vSphere Standard o Cisco Nexus 1000v